Lecco: il Dipartimento delle Dipendenze pone l'attenzione sul GAP
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Sono circa 155.000 i giocatori d'azzardo lecchesi, di cui circa 4.000 patologici. Il dato, frutto di una recentissima
proiezione della Unioncamere, racchiude anche i giocatori cosiddetti "sociali" ovvero coloro che giocano almeno una volta
alla settimana. Secondo il Censis la città di Lecco, con i suoi 913 € di spesa procapite annua per il gioco d'azzardo, si
posiziona al 42° posto della classifica italiana. A livello nazionale il dato è lievemente inferiore, 890 €, una spesa
aumentata in modo costante negli ultimi anni (nel 2003 era di 326 euro). Questi alcuni dei dati emersi dal convegno sul gioco
d'azzardo "L'impossibile illusione" tenutosi nella giornata di mercoledì 10 novembre presso l'ASL di Lecco e che ha
richiamato oltre 90 addetti al settore provenienti anche da altre province.
"Una simile affluenza testimonia la rilevanza del problema e l'interesse suscitato" ha commentato la dottoressa Sandra
Maravelli, direttore del dipartimento delle dipendenze dell'ASL di Lecco. Il gioco d'azzardo può essere definito in base a
tre elementi: il fatto che il giocatore mette in palio una posta in denaro o oggetti di valore, che questa posta non può
essere ritirata una volta iniziato il gioco, e che il risultato è determinato dal caso e non dall'abilità. Chi lotta contro
le dipendenze è una sorta di Davide contro Golia, si pensi al fatto che dal 1997 ad oggi il Ministero ha introdotto 18 nuovi
giochi. Inoltre la loro diffusione è particolarmente elevata: nel 2010 in Italia sono state installate 380.000 new slot, di
cui 56.000 in Lombardia, per una media di una macchina su 122 abitanti, per un entrata giornaliera a macchina di 270 euro,
mentre i giochi online producono un totale di 3,6 miliardi di € al giorno, la maggior parte dei quali legati al poker. Il
gioco d'azzardo è la terza industria del nostro paese dopo Eni e Fiat, con entrate per l'erario pari a 9,4 miliardi di euro
nel 2009, dati in incremento anche nel periodo della crisi. I giochi più praticati sono i nuovi "skill games" a distanza e i
giochi numerici a totalizzatore nazionale.
Quando si parla di gioco d'azzardo bisogna fare una distinzione tra giocatore sociale e patologico. Il primo gioca per
divertirsi, accetta di perdere il denaro puntato, non torna a giocare per rifarsi e gioca secondo le sue possibilità mentre
il secondo gioca più soldi, più a lungo e più spesso di quanto avesse preventivato, in sostanza perde il controllo sulle sue
attività. A Lecco i giocatori totali sono 154.930, di questi circa 20.000 sono giocatori a basso rischio, 17.500 sono ad alto
rischio e 3.796 sono patologici. Al gioco d'azzardo non sono estranei nemmeno i giovani, infatti il 52%, di cui la maggior
parte maschi, ha affermato di aver provato a giocare. La cifra massima giocata è molto alta, pari a 500 €, ma il 70% ha
giocato almeno una decina di euro.