Ludopatia: allarme nella terza età
cufrad news alcologia alcol alcolismo ludopatia: allarme nella terza età
Ludopatia: allarme nella terza età
I dati sono allarmanti ed è un problema che sta causando disastri di natura economica e sociale all’interno di innumerevoli famiglie. Negli over 65 i numeri sono di grave entità, parlano di una persona su tre affetta da questa malattia o quantomeno è al limite di essa per una serie di motivazioni. Spendono mediamente per il gioco 3.200 euro l’anno, con una media mensile di oltre 250 euro, che rappresentano una quota elevata della pensione.
In Italia ci sono oltre 500.000 slot machine, in circa 130.000 esercizi commerciali, ossia una macchinetta ogni 150 abitanti circa. I costi sanitari diretti ed indiretti sono superiori alle tasse che lo Stato incassa. Facendo un approfondimento sul rapporto degli anziani con le altre generazione si nota uno "scollamento", è ormai smarrito un rapporto intergenerazionale, manca quindi una sorta di aiuto reciproco, perché, com'è noto, anche i giovani e giovanissimi hanno dalla loro dati "ludopatici" preoccupanti.
Conferme anche da parte delle ricerche sul campo. Uno studio australiano parla del gioco d'azzardo compulsivo direttamente proporzionale con l'età: più gli anni aumentano, più probabile diventa il rischio di cadere nella ludopatia. Stando alla ricerca dell'University of Queensland, l'invecchiamento può causare un minor self-control negli anziani, dando origine a potenziali problemi di gioco.
Afferma il professor William von Hippel della Scuola universitaria di Psicologia: «Alcuni anziani hanno difficoltà ad auto controllarsi quando giocano, a causa di una perdita del funzionamento nel lobo frontale. Questi risultati dimostrano che l'aumento del gioco d'azzardo tra gli anziani potrebbe non sempre essere una questione di scelta personale». Secondo lo studio, l'accessibilità al gambling può avere un certo impatto sulle cifre relative al gioco compulsivo, ma le condizioni mentali rappresentano un contributo molto più grande allo sviluppo delle ludopatie.
Continua von Hippel: «Nei nostri campioni di giocatori adulti più anziani, coloro che avevano più difficoltà con gli esercizi che richiedono l'impiego dei lobi frontali erano anche quelli con maggiori probabilità di sviluppare problemi di gioco». Il professore ha proposto misure per proteggere gli anziani più esposti ai problemi di gioco d'azzardo: «Per esempio, la maggior parte degli anziani mostrano un migliore funzionamento del lobo frontale nella prima parte della giornata, dunque sarebbe più saggio per loro evitare di giocare nel pomeriggio o alla sera».
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.rsmcampobasso.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1903:ludupatia-allarme-nella-terza-eta&catid=2&Itemid=101
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)