Ludopatia: ora la dipendenza colpisce le donne
Ludopatia: “Seguiamo 50 casi, ora la dipendenza colpisce le donne”
Dipendenza da gioco d’azzardo, gambling o, più semplicemente, Gap. Definizioni, termini o sigle che parlano tutte di uno stesso problema, la ludopatia, riconosciuta dal Manuale dei Disturbi Mentali come una «addiction», cioè una vera e propria dipendenza. Come tale rientra nei livelli essenziali di assistenza.
Per questo chi manifesta una dipendenza da gioco d’azzardo è seguito dal Serd, il Servizio Dipendenze.
Sono una cinquantina i casi di dipendenza grave da ludopatia, con un rapporto tra uomini e donne di quattro a uno. «Un tempo le donne non erano coinvolte in questo tipo di dipendenza, oggi sono invece una decina quelle seguite dal nostro servizio - spiega Paolo Sandrone, responsabile Serd - Nei pazienti in cura da noi, tutti adulti, le dipendenze riguardano in prevalenza slot machine e gratta e vinci e solo per un 15 per cento scommesse sportive».
A preoccupare è il sommerso, costituito da tutte quelle persone che non chiedono aiuto, spesso perché non consapevoli di avere un problema.«Secondo le stime, in rapporto alla popolazione, ad essere potenzialmente a rischio sono circa 6.000 persone - sottolinea Sandrone - Tra questi molti sono giovani o giovanissimi che si avvicinano al gioco d’azzardo in modo inconsapevole, scommettendo, spesso online, sulle partite».
Per far fronte al pericolo l’Asl ha ampliato, grazie a fondi regionali, il servizio di prevenzione attraverso gli sportelli di ascolto Gap Gioco d’azzardo patologico, con un educatore professionale dedicato che avrà il compito di intercettare il bisogno non solo in città, ma anche in provincia.
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copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
https://www.lastampa.it/asti/2024/03/16/news/ludopatia_asti_donne-14149958/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)