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Piacenza: alcuni dati sul GAP

Piacenza: alcuni dati sul GAP

Dipendenza dal gioco d'azzardo, sono circa 150 i pazienti affetti da questa patologia in carico ai servizi sanitari di

Piacenza. Circa 70 fanno riferimento al servizio Sert di Cortemaggiore, che ha attivato uno sportello dedicato, affidato al

dottor Maurizio Avanzi. Il dipartimento di salute mentale dell'Ausl ha organizato una giornata di studi per consentire agli

operatori di migliorare le proprie conoscenze, grazie alla partecipazione del professor Robert Ladouceur, uno dei massimi

esperti in materia.
La dipendenza da gioco d'azzardo da sempre colpisce in prevalenza gli uomini, con alcune differenze rispetto al passato. Ora

l'età media di chi si rivolge al Sert per chiedere un aiuto si è abbassata rispetto al passato (dagli over 40 si è passati ai

20 - 30 enni). Il fenomeno si declina al femminile con minor frequenza, ma nel caso delle pazienti donne si raggiungono punte

di difficoltà e disagio molto elevate.
Trattamento del giocatore d'azzardo patologico: una giornata di studio per migliorare le conoscenze degli operatori. Lunedì

13 settembre Piacenza ospita il professor Robert Ladouceur, uno dei massimi esperti mondiali in materia. Il docente

universitario canadese, che insegna in Quebec, sarà protagonista di un workshop promosso dal dipartimento di Salute mentale e

dipendenze patologiche dell'Ausl di Piacenza. L'appuntamento è per le ore 10, nella sala Colonne dell'ospedale cittadino

(nucleo antico), e si conclude alle 17. L'iniziativa formativa è dedicata all'aggiornamento di diverse professioni sanitarie

(medici, infermieri, psicologi ed educatori) con partecipanti provenienti da tutta la regione Emilia Romagna.
La figura di Ladouceur è molto interessante perché fautrice di un approccio cognitivo comportamentale nella cura della

patologia.
"Molto spesso - spiega Maurizio Avanzi, coordinatore dell'equipe Gioco d'azzardo patologico del Sert di Levante - i giocatori

hanno cognizioni erronee che li incatenano. In particolare, vedono correlazioni che non esistono". Il primo e fondamentale

intervento da intraprendere con i giocatori d'azzardo patologico è dunque quello di scardinare questi pensieri e, in

particolare, la falsa illusione che esista una correlazione tra le proprie abilità e la buona riuscita del gioco. "Invece -

sottolinea l'esperto - tutto è governato dalla fortuna e dal caso. Bisogna quindi interrompere il circolo vizioso che i

malati si creano e trattare questa dipendenza per quello che è: una malattia da cui è difficile uscire da soli".
Secondo il dottor Avanzi, solo negli ultimi anni si è cominciato a riconoscere il gioco d'azzardo patologico come una vera e

propria patologia, "a trent'anni della codifica ufficiale su un manuale psichiatrico americano di riferimento mondiale".
Identificare che si tratta di una malattia è fondamentale per curare chi ne è colpito: "Si deve assolutamente uscire dalla

logica che si tratti di un vizio. È una dipendenza senza sostanze, di tipo comportamentale. Chiedere aiuto è molto difficile.

Spesso, prima ancora del diretto interessato, sono i familiari a rivolgersi a noi". Le conseguenze del gioco d'azzardo

patologico sono infatti tragiche per l'intero nucleo che ruota intorno al malato, soprattutto dal punto di vista economico".
Le "tentazioni", per chi è caduto nella rete, sono innumerevoli e, soprattutto, quotidiane. Questo è l'aspetto

caratterizzante della patologia. "Slot machine, gratta e vinci, giochi su internet, lotto: tutto è accessibile facilmente,

capillarmente diffuso". Vittime del gioco d'azzardo patologico sono prevalentemente fasce non abbienti della popolazione,

"coloro che hanno più tempo libero da dedicare a queste attività e poche disponibilità economiche". Casalinghe, pensionati,

disoccupati. Il professor Ladouceur, a Piacenza, cercherà di tracciare la psicologia del giocatore d'azzardo, insegnando

appunto ai nostri sanitari come identificare e modificare le credenze erronee dei pazienti.
I lavori della giornata formativa sono introdotti dal dottor Giuliano Limonta, direttore dipartimento di Salute mentale e

dipendenze patologiche dell'Ausl di Piacenza. Porterà i saluti della città di Piacenza il sindaco Roberto Reggi