Swiss Medical Weekly: studio sul GAP
Swiss Medical Weekly: studio sul GAP
In Svizzera il gioco d'azzardo è praticato occasionalmente da un giovane su tre e frequentemente da uno su dieci. Questo
comportamento, associato ad una maggiore tendenza al consumo di alcol e tabacco, è meno frequente in Ticino. Lo indica uno
studio condotto dal Centro ospedaliero universitario vodese (Chuv) e dall'Università di Losanna, pubblicato sulla rivista
"Swiss Medical Weekly". Gli specialisti losannesi sono preoccupati dall'esplosione dell'offerta di giochi, in particolare su
internet, ma anche dalla moda del poker.
Secondo lo studio, il 13,5% dei giovani tra i 15 e i 24 anni gioca almeno una volta alla settimana e il 34,8% lo ha fatto tra
una e 51 volte nel corso di un anno. Il numero dei giocatori problematici (in Svizzera il 2,2% dei giocatori è considerato
problematico e l'1,1% patologico) potrebbe quindi aumentare. Dai risultati emerge che a giocare sono più i ragazzi delle
ragazze. I maschi rappresentano il 75% di coloro che giocano frequentemente. Sempre secondo gli specialisti il gioco
frequente può costituire uno stadio preliminare dell'addizione, termine con cui si prendono in conto sia i modi di consumo
delle droghe legali e illegali sia i comportamenti che potenzialmente possono portare a forme di dipendenza.
LA RICERCA
ll questionario sottoposto al campione di giovani evocava 16 diversi tipi di gioco d'azzardo, lotterie, casinò, scommesse
sportive, biglietti "gratta e vinci", giochi illegali, poker e giochi su internet. Vi si trovavano anche domande relative al
consumo di alcol, tabacco, canapa, altre droghe illegali nonché alla salute mentale e all'ambiente sociale. Lo studio vodese
rivela che vi sono sensibili differenze regionali. I romandi guidano la graduatoria: ad ovest della Sarine solo il 40% dei
giovani non gioca, contro il 53% nella Svizzera tedesca e l'80% in Ticino. I francofoni sono pure ai vertici della classifica
dei "giocatori frequenti" (15%, contro 13% nella Svizzera tedesca e 10% in Ticino) e "occasionali" (45% svizzero tedeschi,
33% romandi, 10% ticinesi). I ricercatori ritengono che il fenomeno derivi dalla forte presenza di casinò in Romandia. Lo
studio ha pure messo in evidenza un'associazione tra gioco e tabagismo, il consumo di canapa e il cosiddetto "binge
drinking", ovvero bere grandi quantità di alcol in un breve lasso di tempo.