Università di Calgary: fenomenologia della ludopatia
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Ludopatia ai tempi dei giochi online
La notizia viene dall'università di Calgary, in Canada: i ricercatori si domandano se non sia il caso di rivedere i dati fino ad ora
disponibili sulla ludopatia, un comportamento che si lega all'uso sconsiderato di giochi che, nell'era della diffusione capillare di
Internet, sono disponibili anche online, 24 ore su 24 e senza neanche muoversi da casa. Va dunque riconsiderato l'approccio clinico così come quello interpretativo, visto che non è sempre verificabile quale impatto abbia questo disturbo tra le pareti di casa.
L'incidenza della ludopatia in giro per il mondo dipende naturalmente da tanti e tali fattori che è già complesso ricostruire un contesto
generale valido sempre. I dati pubblicati sulla rivista The Lancet dai ricercatori canadesi spiegano che in Norvegia ne soffre un individuo
su 500 mentre a Hong Kong l'impatto è di uno su 20 individui. Inoltre spesso questo disturbo si associa ad altre dipendenze e patologie, come l'abuso di alcol, la maggiore possibilità di cadere nell'uso di stupefacenti, l'ansia.
Anche se in molti casi questo disturbo è solo episodico e transitorio, spiegano i ricercatori, le possibilità sconfinate offerte dalla Rete
elevano il grado di probabilità che ci cadano più persone o, nel caso di chi già ne soffre, che sia più difficile intervenire efficacemente.