338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

British Journal of Ophthalmology: inalazione di popper e rischio cecità

 British Journal of Ophthalmology: inalazione di popper e rischio cecità

INALAZIONE DI POPPER E RISCHIO CECITA’

L’inalazione di popper – un composto di sostanze psicoattive – può favorire lo sviluppo di una maculopatia, con perdita o compromissione della vista centrale. Chi fa uso di popper dovrebbe essere consapevole che può provocare danni alla fovea, la parte centrale della retina, importante per attività come leggere o stare al computer”, sottolineano gli autori di uno studio britannico.
Fare uso di popper – un composto di nitriti alchilici volatili inalati per i loro effetti psicoattivi e di potenziamento sessuale – può causare lo sviluppo di una maculopatia. L’evidenza emerge da un piccolo studio britannico, pubblicato dal British Journal of Ophthalmology. “Abbiamo preso in considerazione solo 12 casi, che vanno però ad aggiungersi a evidenze di altri studi già condotti sul rapporto tra maculopatia da popper e sospettiamo che possano esistere molti casi clinici e subclinici non identificati in aree in cui l’uso di tale sostanza è massiccio”, dice Rebecca Rewbury ,del Sussex Eye Hospital e del Sussex University Hospitals Trust di Brighton, principale autrice dell’articolo.

Lo studio
Nell’articolo pubblicato online il 10 aprile dal British Journal of Ophthalmology, Rewbury e colleghi hanno presentato 12 casi di disturbo visivo in persone di sesso maschile che facevano uso di popper. Una visione centrale compromessa (offuscamento o scotoma) nelle ore e nei giorni seguenti all’inalazione era il sintomo oculare più riportato. L’esame del fondo dell’occhio ha rivelato sottili depositi foveali di colore giallo, mentre la tomografia a coerenza ottica nel dominio spettrale ha evidenziato un’interruzione della giunzione segmento interno/segmento esterno nella regione subfoveale in tutti i casi. I segmenti anteriori e le pressioni intraoculari erano sempre normali.

Sei dei prodotti analizzati dalla spettroscopia di risonanza magnetica nucleare contenevano un mix 50:50 di nitrito di isopropile e alcool di isopropile. In tre dei 12 casi, i pazienti avevano inalato popper per più di vent’anni. In generale, sintomi e anomalie, a livello di imaging, sono migliorate nel tempo. La metà del campione (sei individui), sopo la diagnosi si è astenuto dall’assunzione della sostanza e sono tornati asintoimatici in pochi mesi, mostrando miglioramenti nell’acuità visiva “Chi fa uso di popper dovrebbe essere consapevole che può provocare danni alla fovea, la parte centrale della retina, importante per attività come leggere o stare al computer”, sottolineano i ricercatori.

 



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.cesda.net/?p=11979

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)