Energy drink e rischio cardiaco: i risultati di una ricerca
rischio malattia ricerca alcolismo
Fonte: The American Journal of Medicine
Gli energy drink sono un prodotto popolare e di largo consumo, rispetto ai quali però numerose organizzazioni e strutture sanitarie nutrono preoccupazione e allarme, poiché tali bevande sono sospettate di poter provocare arresto cardiaco e infarto del miocardio.
Un gruppo di ricercatori del Centro di ricerca cardiovascolare del Royal Adelaide Hospital (Australia) ha esaminato gli effetti a breve termine derivanti dall'assunzione di una lattina di energy drink misurando due indicatori ritenuti predittivi di patologie cardiovascolari: la disfunzione endoteliale e l'aumento della reattività piastrinica. Tali valori sono stati misurati prima e dopo un'ora dall'assunzione di 250 ml di energy drink senza zucchero. L'aggregazione delle piastrine è stata valutata attraverso un'aggregazione indotta da ADP (adenosina difosfato), mentre la disfunzione endoteliale è stata stabilita sull'osservazione di cambiamenti della pressione arteriosa periferica espressi come indice di iperemia reattiva. I ricercatori hanno osservato un significativo aumento dell'aggregazione piastrinica a seguito dell'assunzione e una riduzione dell'indice di iperemia reattiva nei giovani volontari, oltre ad un aumento della pressione arteriosa, mentre la frequenza cardiaca risultava inalterata. A distanza di un'ora dall'assunzione di energy drink, quindi, si possono osservare oggettivi cambiamenti cardiovascolari caratterizzati da un aumento della pressione e dell'aggregazione delle piastrine, oltre ad un'alterazione della funzione endoteliale.
Redattore: Staff Dronet