5 metodi scientifici per guarire dalla dipendenza da smartphone

Secondo Time le persone trascorrono circa 3 ore al giorno con i propri cellulari. Come uscirne? Ecco alcuni trucchi che derivano dalla psicologia

Ormai è evidente a tutti: abbiamo un problema con la dipendenza da smartphone. Adam Alter, docente di marketing alla New York University, ha scritto un libro per mostrare a tutti le dimensioni del fenomeno e indicare una soluzione. Titolo, “The Rise of Addictive Technology and the Business of Keeping Us Hooked”. Partiamo dai dati. Secondo Alter in media passano solo 6 secondi prima che una e-mail venga letta. Le persone passano una media di tre ore al giorno attaccate ai loro cellulari (nell’era pre-smartphone erano solo diciotto minuti). I bambini hanno ridotto le interazioni faccia a faccia del 20%. Ma come uscire da questa situazione?

Alter dà cinque consigli che potete applicare subito. Il primo è questo: non dite frasi come: “Non posso guardare Facebook a tavola” ma: “Non guarderò Facebook a tavola”. Nel dire “non posso”, mettete infatti una regola facile da infrangere, ma nel dire “non lo farò”, ne fate un punto fermo della vostra identità personale, una cosa a cui è molto più difficile rinunciare. Seconda regola: la prossimità crea tentazioni, quindi mettete il vostro telefono a una distanza di sicurezza, in modo da scoraggiare comportamenti compulsivi.

Il terzo consiglio di Adam Alter è creare una specie di sistema di allerta (una sveglia o un cronometro, ad esempio) per evitare di cadere in un loop di controllo dei social network. Qualcosa che vi eviti di perdere un’ora a controllarli tutti a ripetizione senza nemmeno accorgervene. Quarta: sostituite un’abitudine con un’altra abitudine. Perché non afferrare un libro o un giornale invece del telefono. Infine: prendete decisioni nel presente per condizionare il futuro.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.105.net/news/tutto-news/237309/5-metodi-scientifici-per-guarire-dalla-dipendenza-da-smartphone.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)