Addiction: le nuove dipendenze patologiche
Nuove dipendenze patologiche – Addiction
Il termine inglese addiction – in italiano “dipendenza patologica”, deriva dal latino addictus (termine utilizzato nell’Antica Roma per indicare lo schiavo o il servitore che diveniva tale per non poter pagare i debiti, la cui condizione durava fino all’estinzione del debito) ed emerse negli ambienti scientifici inizialmente per descrivere la condizione di schiavitù che si instaurava con l’uso di droghe.
Sebbene le dipendenze principali e maggiormente conosciute siano state fino a pochi decenni fa quelle inerenti alle droghe e all’alcool, oggi più che mai è vivo l’interesse per un altro gruppo di dipendenze, legate ad oggetti o comportamenti presenti nella vita quotidiana di tutti e che non hanno nulla a che vedere con l’abuso di sostanze. La dipendenza da sesso, Internet, shopping compulsivo, gioco d’azzardo, lavoro eccessivo, così come la ricerca continua e incessante di esperienze sentimentali e di stati di innamoramento, costituiscono un gruppo eterogeneo comunemente definito come “dipendenze comportamentali” o “nuove dipendenze” o, ancora, “new addiction”.
Esse sembrano essere l’espressione di un disagio psichico profondo e di un malessere culturale vasto e pervasivo, richiamando la nostra attenzione sulla necessità di ascoltare e decodificare una domanda di aiuto che si esprime spesso con modalità paradossali. Sebbene ogni forma di addiction sia caratterizzata da aspetti specifici, nel loro insieme sembrano manifestare un desiderio di fuga dalle difficoltà della vita quotidiana e un’incapacità a tollerare la sofferenza psichica che porta, a volte quasi consapevolmente, a rinunciare all’uso del pensiero critico e della riflessività a favore di uno stato soggettivo di piacere e in certi casi di euforia (cioè alterazioni dello stato di coscienza ordinario) messo in atto con modalità progressivamente più compulsive.
Le ricerche attuali illustrano come i fenomeni di dipendenza possano essere situati lungo un continuum che va dal normale al patologico.
Le dipendenze comportamentali o da sostanze influenzano e distorcono a differenti livelli di gravità l’esperienza individuale di molte persone. Si tratta di un particolare coinvolgimento in un’abitudine ripetitiva e persistente, che non tiene conto delle conseguenze e che sviluppa più o meno rapidamente una condizione di tolleranza. Inoltre, tutti i comportamenti di dipendenza sembrano essere accompagnati da qualche forma di craving – più o meno preponderante, inteso come un’attrazione talmente forte verso alcune sostanze o esperienze allettanti da comportare una perdita di controllo e la messa in atto di una serie di azioni “obbligatorie” volte alla soddisfazione del desiderio, anche in presenza di ostacoli o pericoli.
Le persone diventano dipendenti da esperienze che possono (e spesso hanno come scopo) modificare l’umore e le sensazioni e, pertanto, prima ancora di essere una condizione neurobiologica o un problema sociale, la dipendenza può essere considerata un fenomeno individuale che può presentarsi nel corso dello sviluppo psicologico come risposta a specifici fattori evolutivi. Essa, infatti, non interviene casualmente nella vita delle persone, ma è conseguenza di una vulnerabilità di base che permette l’instaurarsi di una modalità di comportamento alla quale ricorrere sotto stress o quando ci si sente soverchiati da sensazioni ed emozioni non identificabili o gestibili.
L’Internet addiction, le droghe, lo shopping, il sesso o il gioco d’azzardo hanno quindi come scopo principale il cambiamento della percezione di sé e dell’ambiente circostante: servono a modificare lo stato di coscienza ordinario, il cui disagio e la cui sofferenza non possono essere regolati in altro modo.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
https://pillolepsicologiche.com/nuove-dipendenze-patologiche-addiction/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)