Apple: chiesto studio su effetti della dipendenza da iPhone sui bambini
Apple: chiesto studio su effetti della dipendenza da iPhone sui bambini
Gli azionisti chiedono ad Apple un impegno concreto per combattere la dipendenza da smartphone dei bambini
Due miliardi di dollari di azioni, questa la quota che insieme posseggono la Jana Partners Llc (nel cui comitato direttivo compaiono il cantante Sting e la moglie) e il California State Teachers' Retirement System, il fondo pensioni degli insegnanti della California, due dei maggiori investitori #Apple.
Questo li ha autorizzati a scrivere una lettera aperta all'azienda di Cupertino, inviata sabato scorso e intercettata dal Wall Street Journal, nella quale gli azionisti chiedono ad Apple di introdurre maggiori tutele per limitare l'accesso agli #Smartphone dei bambini e di condurre una serie di studi sui rischi di assuefazione o possibile insorgenza di disturbi mentali derivanti da un utilizzo eccessivo di questi dispositivi.
Gli azionisti vogliono che siano fornite precise linee guida ai genitori e chiedono ad Apple di sviluppare software che aiutino il 'parental control', con l'obiettivo di limitare il tempo che i bambini passano davanti a un iPhone o un iPad e a quali contenuti possono accedere.
Quello che preoccupa gli azionisti è che l'aumento di prove di involontarie ripercussioni negative sui giovani utenti, potrebbe avere un impatto devastante su Apple, che corre il rischio di pagare, anche in termini di andamento azionario, un aumento della sensibilità dell'opinione pubblica sulla 'smartphone addiction', ovvero la dipendenza da smartphone [VIDEO].
Prevenire il disagio sociale derivante da questa dipendenza è fondamentale secondo gli investitori.
Nella lettera aperta gli azionisti affermano di aver collaborato con degli esperti di sviluppo infantile per rivedere degli studi che avevano già trovato dei legami tra l'utilizzo di dispositivi elettronici e le conseguenze negative che questi hanno sulla capacità di concentrazione, sulla sensibilità, sul sonno e sull'empatia.
Il tema dell'assuefazione da smartphone è stato infatti recentemente oggetto di uno studio della sociologa Jean Twenge, nel quale si ipotizza che l'uso sconsiderato di questi dispositivi potrebbe portare alla distruzione di un'intera generazione, quella che viene battezzata 'generazione iGen'.
Secondo questi studi inoltre gli adolescenti americani che utilizzano i device tre o più ore al giorno hanno anche maggiori probabilità di sviluppare tendenze suicide rispetto ai loro coetanei che li usano per meno di un'ora al giorno.
Il pericolo della 'smartphone addiction'
La questione non riguarda solo i teenager americani, ma ha un impatto globale.
I bambini utilizzano gli smartphone in un'età sempre più precoce, spesso già a dieci anni. E' fondamentale che i genitori e le aziende produttrici dei dispositivi elettronici riflettano sulle conseguenze che l'uso eccessivo della tecnologia può avere, soprattutto nei bambini. A questo proposito sono state lanciate iniziative per impedire che l'utilizzo degli smarphone si trasformi in una vera e propria droga: in Francia per esempio è stato vietato l'utilizzo di smartphone nelle scuole elementari e medie.
Apple stessa prevede già alcuni tipi di parental control, come la funzione "Chiedi all'acquisto", che richiede l'autorizzazione dei genitori per fare acquisti dallo smartphone o alcune restrizioni che possono essere impostate per impedire l' accesso ad alcune app o contenuti. Ma questo non è sufficiente per scongiurare il pericolo della 'smartphone addiction'.Negli Stati Uniti stanno crescendo gli studi e le conseguenti polemiche sulla dipendenza da smartphone e social di bambini e adolescenti, spesso messa in relazione con l'aumento di #Depressione e suicidi tra i giovani.
Tutto il mondo dell'informatica si sta impegnando per individuare soluzioni tecnologiche che limitino questo pericoloso effetto di assuefazione. Andy Rubin, cofondatore di Android, sta mettendo a punto un sistema in grado di ridurre la dipendenza da smartphone, attraverso l'uso di un'intelligenza artificiale in grado di gestire autonomamente la routine di utilizzo dello smartphone (ad esempio verificare l'importanza dei messaggi di Facebook), evitando il comportamento compulsivo di controllare lo smartphone anche 150 volte al giorno.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)