ASL Lecce: aiutare minorenni e giovani ad uscire dalle dipendenze patologiche
Aiutare minorenni e giovani ad uscire dalle dipendenze patologiche: firmato protocollo
Un protocollo d’intesa tra Asl Lecce e Ufficio servizio sociale per i minorenni per aiutare soggetti fragili, sino ai 25 anni, ad avere una seconda chance.
Aiutare i minori “a rischio” ad uscire dalle dipendenze patologiche. È l’obiettivo principale del Protocollo d’intesa con il quale Asl Lecce e Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni (USSM) del Tribunale dei Minori di Lecce puntano ad offrire un’altra chance a soggetti fragili, minorenni ma anche giovani adulti sino ai 25 anni, con un conto aperto con la Giustizia.
Prendendoli per mano e riportandoli sulla strada giusta, grazie ad un programma terapeutico personalizzato. Lontano da droghe e alcool, sganciati dal circolo vizioso dipendenza-reati e ricondotti più vicino alla famiglia.
Un percorso tutt’altro che semplice, in cui saranno impegnati gli operatori del Centro Giustizia Minorile - Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni (USSM) del Tribunale dei Minori di Lecce, diretto da Antonella Giurgola, e il personale delle cinque Unità Operative Complesse (Lecce, Casarano, Galatina, Copertino e Maglie), con i rispettivi servizi, che fanno capo al Dipartimento Dipendenze Patologiche della ASL di Lecce, diretto da Salvatore Della Bona.
Toccherà a questo personale qualificato, grazie al lavoro di squadra, tradurre in risultati positivi la rotta tracciata nel Protocollo triennale siglato dal Direttore Generale ASL Lecce, Silvana Melli, e dal Direttore del Centro Giustizia Minorile di Puglia e Basilicata, Francesca Perrini, presente il Direttore Amministrativo ASL Antonio Pastore. Punto d’arrivo di un percorso nato dall’esigenza del Dipartimento Dipendenze Patologiche di migliorare le procedure operative; una riflessione ad ampio raggio approfondita durante un corso di formazione congiunta tra operatori sanitari e giudiziari e ulteriormente affinata assieme ai magistrati minorili. Dall’esame delle criticità e dei punti di forza delle vecchie procedure, è quindi scaturito un percorso che, pur restando nell’alveo del "protocollo d'intesa per l'attuazione della medicina penitenziaria” della Regione Puglia (DGR n. 1546 del 13/10/06), arricchisce la collaborazione tra Asl e Tribunale dei Minori a tutto vantaggio dei minori finiti nel circuito giudiziario.
Il documento, infatti, disciplinerà i rapporti di collaborazione tra la ASL di Lecce- Dipartimento Dipendenze Patologiche e l’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Lecce, formalizzando un impegno comune che riguarderà l’organizzazione e la realizzazione degli interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione a favore di soggetti sottoposti a procedimenti penali dell’Autorità Giudiziaria Minorile. I destinatari degli interventi sono i minori e i giovani adulti, fino al compimento del 25° anno di età, responsabili, quest’ultimi, di reati commessi quando erano minorenni. Si tratta di soggetti che possono presentare, insieme a comportamenti antisociali, disturbi da dipendenza patologica, quadri di comorbilità.
Il protocollo, in sostanza, codifica il percorso che va dalla richiesta d’intervento specifico avanzata dalla Procura della Repubblica e/o dal Tribunale dei Minori alla presa in carico da parte del Servizio per le Dipendenze. Attivazione del servizio e realizzazione dell’intervento prevedono un’integrazione tra l’assistente sociale dell’USSM e gli operatori sanitari, vera chiave di volta per giungere all’elaborazione di un programma terapeutico socio-riabilitativo dettagliato, in grado di incidere in diverse aree di intervento: area medica (visita medica, osservazione clinica, esami tossicologici); area psicologica (test psicodiagnostici, colloqui psicologici, psicoterapia individuale e/o familiare); area socio-educativa (indagine sociale/familiare, integrazione Ser.D./territorio, individuazione risorse territorio).
«Con questo rinnovato percorso – rimarca il Direttore Generale Silvana Melli – andiamo ben oltre il semplice passaggio di testimone tra servizio minorile del Tribunale e Asl, perché ridisegniamo l’intero perimetro in cui avviene il trattamento di questi soggetti fragili. Non più un nome e un “problema” di cui occuparsi, ma una vera e propria presa in carico del minore, con l’analisi del contesto ambientale, sociale ed economico e il pieno coinvolgimento della famiglia, che va resa consapevole del percorso terapeutico da affrontare e aiutata a scrollarsi di dosso certe “etichettature”. Anche questo intervento rientra nella strategia più ampia che Asl e Regione Puglia stanno attuando di concerto con le diverse articolazioni della Giustizia, Ordinaria e Minorile, ma anche con l’Amministrazione penitenziaria».
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.leccesette.it/dettaglio.asp?id_dett=45755&id_rub=188
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)