Droghe sintetiche: un argomento sconosciuto
Droghe sintetiche: un argomento sconosciuto
Diffuse tra i giovani, circa 360mila ragazzi hanno provato almeno una volta le droghe sintetiche, secondo una statistica dell’istituto Superiore di Sanità. Fino a mille volte più potenti dell’eroina, acquistabili su internet e invisibili ai comuni test antidroga. Sono le nuove droghe sintetiche: cannabinoidi, catinoni, fentanili, fenetilammine, ketamine.
“Quando si parla di queste sostanze, è tutto colossalmente sottostimato”, scandisce nel corso del suo intervento il Dott. Carlo Locatelli, Direttore del Centro nazionale di informazione tossicologica di Pavia, l’istituto italiano che si occupa di valutare, monitorare e segnalare le nuove sostanze d’abuso.
Ad essere sottostimato è praticamente ogni aspetto: consumo, offerta, numero di sequestri, pericolosità, facilità di reperimento, implicazioni legali. Eppure, spiega il tossicologo, alcune di queste droghe, come gli oppioidi sintetici, “possono produrre danni psichiatrici permanenti, come psicosi e schizofrenie, e anche un leggero sovradosaggio può essere letale”.
Il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, dott. Federico Cafiero De Raho, nell’evidenziare che le droghe sintetiche sono diffuse tramite la rete esistente delle mafie che gestiscono il mercato delle droghe tradizionali e che utilizzano le criptovalute per i pagamenti non nasconde che anche tramite una rete secondaria e più artigianale le droghe sintetiche si diffondono in Italia.
Nel 2018, le autorità italiane hanno registrato 95 nuove sostante psicoattive: il 60% riguarda oppioidi sintetici, cannabinoidi sintetici e catinoni sintetici.
In un solo anno, i sequestri di droghe sintetiche in polvere sono aumentati del 101%, e quelli in dosi del 13%. La quantità in termini assoluti è piuttosto bassa: circa 144 chilogrammi, pari allo 0,1% del totale di stupefacenti sequestrati. Questi numeri però non riflettono minimamente la realtà del problema.
Innanzitutto, c’è da considerare che il 95% di tutti i sequestri ha riguardato marijuana e hashish. Ma il punto, spiega Locatelli, è che “quello 0,1% andrebbe moltiplicato per 1000. I dati sulle droghe sintetiche non sono comparabili con quelli delle vecchie droghe. Sono due universi totalmente diversi”.
Il motivo? I cannabinoidi sintetici sono 500 volte più forti della marijuana e hanno effetti simili alla cocaina. Gli oppioidi sintetici come il fentanyl, a seconda della molecola, sono anche mille volte più potenti dell’eroina. Un singolo grammo di carfentanil, ad esempio, basta per tagliare più di duemila dosi. “Siamo davanti a un enorme errore documentale che porta a sottostimare il problema” – ribadisce il tossicologo – “perché spesso, quando parliamo di droghe sintetiche, un chilo vale quanto una tonnellata”.
Al contrario delle droghe tradizionali, quelle sintetiche vengono vendute quasi esclusivamente su internet, con una facilità di reperimento “pericolosa e dilagante”, soprattutto tra i giovani.
Basta fare una ricerca su Google, cercando “chemicals research shop”, per trovare decine di siti che vendono ogni tipo di droga sintetica, dalla ketamina al fentanyl, con tanto di offerte, consegna a domicilio e pagamento tramite paypal o bitcoin. In pratica, “lo spacciatore te lo trovi in casa”, dice Locatelli.
Ma com’è possibile che sostanze così pericolose si possano acquistare sul web? Il motivo è che su 850 molecole sintetiche identificate, soltanto una parte è stata “tabellata” e bollata come “illegale”. Le altre invece sono, a tutti gli effetti, legali.
Il sistema di controllo di queste sostanze, come spiegato dal dott. Rocco Signorile, dirigente chimico sanitario dell’ufficio centrale stupefacenti del Ministero della Sanità, è strutturato in tre fasi: scoperta delle sostanze tramite un sistema di allerta precoce, valutazione dei rischi, misure di controllo. Un processo ancora troppo lento rispetto alla rapidità con cui nuove molecole vengono messe sul mercato. Nell’ultima Relazione europea sulla droga si sottolinea anche come le droghe sintetiche vengano spesso “mescolate con altri stupefacenti, come eroina, cocaina o medicinali contraffatti”.
Secondo l’ultima relazione al Parlamento sulle droghe, evidenzia la dott.ssa Elisabetta Simeoni del dipartimento politiche antidroga, oltre 250mila italiani tra i 15 e i 64 anni riferiscono di aver utilizzato nuove sostanze psicoattive nell’ultimo anno. In particolare, circa 41mila studenti hanno utilizzato almeno una volta nella vita oppioidi sintetici (come ossicodone e fentanili) per “sballarsi”. Circa un terzo di loro ne ha fatto uso più di venti volte, con un consumo quasi doppio tra i maschi rispetto alle femmine.
Ad oggi, circa la metà di tutti i consumatori sono giovani di età compresa tra 16 e 24 anni. Il 45% ha tra 25 e 55 anni. C’è poi un 3% di giovanissimi di 14-15 anni e persino alcuni casi di bambini con meno di 10 anni. “Secondo le nostre ricerche, l’età in cui si passa dalla marijuana alle nuove droghe sintetiche è intorno a 16 anni. È quella l’età in cui fare massima prevenzione”.
Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale, la maggioranza di tutta la droga sintetica in polvere è stata sequestrata in Lombardia, mentre i sequestri in dosi sono avvenuti per il 51% al Nord, per il 30% al Centro e per il 19% al Sud e Isole. A facilitare la diffusione di sostanze sintetiche è anche il loro costo, del tutto equiparabile e spesso inferiore a quello delle droghe tradizionali.
La maggior parte delle nuove droghe sintetiche è invisibile ai vecchi tipi di esami tossicologici.
I test di controllo obbligatori per esercitare molte professioni possono essere facilmente aggirati: “Autisti di mezzi pesanti, autobus, scuolabus. Questi potenzialmente ci fregano tutti”, spiega Locatelli. Per ragioni economiche, i controlli vengono fatti soltanto sulle “quattro vecchie sorelle”, ovvero marijuana, cocaina, eroina e amfetamine.
E qui, spiega il dott. Locatelli, c’è un altro problema: “Circa un decennio fa sui casi di morti sospette, incidenti stradali e omicidi c’era l’obbligo di fare una ricerca tossicologica. Oggi invece la deve disporre un magistrato, che quasi sempre cerca solo le molecole classiche. Una tendenza che ha portato a una minore identificazione della mortalità da overdose”.
Questo, secondo il tossicologo, pone una seria questione anche sull’applicazione dell’omicidio stradale: “Noi rischiamo di togliere la patente o mandare in carcere una persona che ha fumato marijuana tre giorni prima e non è più sotto effetto, ma risulta positivo agli screening. Mentre lasciamo a piede libero coloro che hanno preso droghe sintetiche molto più potenti solo perché non le andiamo ad analizzare”.
La bassissima quantità sufficiente alla fabbricazione delle dosi, inoltre, rende spesso queste sostanze “invisibili” anche per le forze dell’ordine. Sono facili da trasportare e da nascondere. Non solo, i cani antidroga non riescono a riconoscerle. Lo chiarisce bene Locatelli: “Mica possono annusare un grammo di fentanile messo in una busta grande quanto una bolletta dell’Enel”.
Le droghe sintetiche danno diversi tipi di effetti. I cannabinoidi inducono eccitazione. I catinoni danno una forte aggressività. La ketamina ha effetti dissociativi e allucinogeni e produce le intossicazioni più gravi e frequenti. Gli oppioidi sintetici danno una dipendenza feroce e molto aggressiva.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
https://www.filodiritto.com/droghe-sintetiche-un-argomento-sconosciuto
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)