Ectasy, una nuova metanalisi indaga gli effetti a livello cerebrale
Ectasy, una nuova metanalisi indaga gli effetti a livello cerebrale
Fonte: Neuroscience & Biobehavioral Reviews
Titolo originale e autori: Roberts CA, Jones A, Montgomery C. Meta-analysis of molecular imaging of serotonin transporters in ecstasy/polydrug users. Neuroscience & Biobehavioral Reviews. Vol. 63, April 2016, 158–167.-
L’ecstasy è una delle sostanze psicoattive più popolari, soprattutto tra i giovani, e viene considerata con grande preoccupazione in termini di salute pubblica, considerati anche i decessi che possono essere legati all’assunzione di MDMA, come evidenziato dal Global Drugs Survey 2015. Una nuova metanalisi condotta da ricercatori dell'Università di Liverpool consente di comprendere in profondità gli effetti dell'ecstasy su diverse zone del cervello.
La ricerca è stata effettuata su 7 studi indipendenti che hanno usato l'imaging molecolare per esaminare l'effetto dell'ecstasy su 14 regioni cerebrali in 157 persone che utilizzano regolarmente questa sostanza e su 148 soggetti controllo poliassuntori. Pur risultando un fattore a volte fuorviante, l’uso concomitante di altre sostanze psicoattive viene considerato in parte responsabile degli effetti nelle persone che utilizzano ecstasy; per questo motivo i ricercatori hanno deciso di includere nel gruppo di controllo questo tipo di soggetti.
I maggiori effetti rilevati riguardano una riduzione in 11 su 14 regioni (incluse quelle neocorticali e limbiche) del trasportatore della serotonina (SMD = 0.52, 95% CIs [0.40, 0.65]; Z = 8.36,p < .01, I2 = 89%), un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione di diversi processi all'interno del cervello, tra cui l'umore, le emozioni, l'aggressività, il sonno, l'appetito, l'ansia, la memoria e la percezione. I maggiori effetti sono stati osservati nella corteccia occipitale (SMD = 1.09, 95% CIs [0.70, 1.48]), con una significativa riduzione della serotonina e un aumento del recettore 5-HT2A. Nessun effetto è stato invece rilevato nelle aree sottocorticali del nucleo caudato, nel putamen e nel mesencefalo.
I ricercatori sottolineano, in conclusione, come questo studio contribuisca a mettere in evidenza il consumo di ecstasy / MDMA quale causa degli effetti osservati sui neuroni della serotonina e, quindi, dei cambiamenti psicologici e di umore, nonché di alcuni deficit cognitivi, correlati alla riduzione dell’attività di questo neurotrasmettitore.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)
http://www.dronetplus.it/comunicazioni/res_news.php?id=3230