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Giovani e uso dei dispositivi digitali: una ricerca nazionale

Giovani e uso dei dispositivi digitali: una ricerca nazionale

Giovani e uso dei dispositivi digitali: una ricerca nazionale

Un'indagine che, attraverso l'utilizzo di dati, mappe e interviste, fornisce un quadro su come bambini e adolescenti affrontano la rivoluzione digitale. Una rivoluzione che, per quanto riguarda il funzionamento delle connessioni,  sta avvenendo in ritardo e con molte differenze tra le diverse aree del paese.
 

Utilizzo dei dispositivi digitali in età sempre più precoce e aumento del tempo giornaliero passato sulla rete internet.  Sono queste due evidenze emerse dall’indagine nazionale di Save the Children “Tempi digitali. Atlante dell’infanzia (a rischio) in Italia 2023” presentata a Prato a gennaio 2024. Un’indagine che, attraverso l’utilizzo di dati, mappe e interviste, fornisce un quadro su come bambini e adolescenti affrontano la rivoluzione digitale. Una rivoluzione che, per quanto riguarda il funzionamento delle connessioni,  sta avvenendo in ritardo e con molte differenze tra le diverse aree del paese.

Differenze che si riscontrano nell’accesso alla rete: in Toscana il 67,3% di bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni utilizza internet tutti i giorni (al di sotto della media nazionale del 73%), e lo fa soprattutto attraverso lo smartphone. Il 61,1% dei bambini e ragazzi usa il cellulare tutti i giorni (il dato nazionale è al 65,9%).
Si abbassa sempre di più l’età in cui si possiede o utilizza uno smartphone, con un aumento significativo dopo la pandemia: al Centro Italia i bambini di 6­-10 anni che usano il cellulare tutti i giorni è passato dal 17,4% al 27,6% tra il biennio 2018­-19 e il 2021­-22. Anche se le normative vigenti per l’accesso ai social prevedono il compimento dei 13 anni dall’indagine risulta che “(…) il 40,7% degli 11­-13enni in Italia usa i social media, con una prevalenza femminile (47,1%) rispetto a quella maschile (34,5%)”. Un accesso che avviene dando dati falsi di adulti poco attenti.

“Il tema non riguarda però solo i social e il problema della verifica dell’età è diventato centrale per chi si occupa di attività online: bambini e adolescenti utilizzano piattaforme, tecnologie, software, algoritmi che non sono stati progettati per loro, correndo numerosi rischi.” Rischi come il fenomeno del bullismo in rete che ha coinvolto il 13,2% dei giovani tra gli 11 e 13 anni, in particolare ragazze. Anche l’uso problematico dei dispositivi digitali rappresenta un fenomeno da monitorare e comprendere, che in Toscana riguarda il 13,2% delle ragazze e i ragazzi di 11, 13 e 15 anni. Le ragazze in particolare utilizzano in modo massiccio i social media “(…) per scappare da sentimenti negativi, mentre i ragazzi più giovani sono coinvolti maggiormente in un uso problematico dei videogiochi.

In entrambi i casi i “(…) comportamenti a rischio di dipendenza tecnologica, da social media o da gioco online, sono correlati a un aumento dell’ansia sociale, della depressione e dell’impulsività, nonché a una peggiore qualità del sonno e a un rendimento scolastico scarso. Un uso intensivo di internet è associato anche a una maggior rischio di sovrappeso o obesità, a causa dell’inattività (navigare a lungo vuol dire stare molte ore seduti, per lo più fermi), e per le cattive abitudini alimentari legate all’iperconnessione.

In Italia è in crescita il numero di ragazze e ragazzi obesi o in sovrappeso, soprattutto al Sud, dove è maggiore anche la percentuale di 6-17enni che usano il cellulare tutti i giorni mentre in Toscana il dato è più contenuto: 16,6%, inferiore rispetto alla media nazionale (22,6%)”.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.cesda.net/2024/03/23/25841/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)