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News di Alcologia

I giovani nella pandemia delle dipendenze

I giovani nella pandemia delle dipendenze

I giovani nella pandemia delle dipendenze

 

Stiamo assistendo a una pandemia delle dipendenze che colpisce i più giovani in modo inaspettato. La Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia -pubblicato nel luglio scorso dal Dipartimento politiche antidroga- disegna un quadro inquietante, una vera e proprio emergenza nazionale. Il fenomeno, analizzato da un punto di vista dei consumi, appare in aumento soprattutto nella fascia 15-19 anni. Rispetto al 2021 preoccupa proprio questo incremento dei consumi nella fascia giovanile che passa dal 18,7% al 27,9% con un aumento dell’uso di cannabinoidi sintetici e Nuove Sostanze Psicoattive.

Parliamo di ragazzi che frequentano le scuole e consumano abitualmente alcol, psicofarmaci, cannabis, cocaina e crack. Una tendenza che ha come conseguenza l’aumento dell’utenza sia dei servizi pubblici sia delle comunità terapeutiche, oltre che un contemporaneo aumento degli accessi al Pronto Soccorso e dei ricoveri dovuti a problematiche droga-correlate. Nel 2022, quasi il 10% degli accessi al Pronto Soccorso direttamente causati da droga ha riguardato minorenni e circa il 14% 18-24enni. Inoltre, si è registrata una generale riduzione dell’età media dei ricoverati, specialmente nel genere femminile.

Servono investimenti, fondi dedicati, ma soprattutto una nuova concezione della persona umana e delle relazioni. Parliamo di fatti che afferiscono profondamente alla sfera dell’io, alla dignità della persona. Credo che, anche in questo caso, si debba ripartire per costruire un contrasto preventivo alle dipendenze. Anche perché occorre  evitare che alle droghe sopra citate si aggiunga il Fentanyl, non presente in Europa in modo diffuso. Una droga Killer che ha una potenza molto superiore alla morfina e all’eroina e può uccidere con 2-3 milligrammi: è la cosiddetta “droga degli zombie” di cui si è già riscontrata qualche presenza anche in Italia e che bisogna assolutamente fermare prima che produca gli effetti che negli Stati Uniti hanno portato a 100.000 morti nel 2022.

 

In questo contesto la prevenzione è l’impegno che deve partire dalle istituzioni. Ciò significa non iniziare dal problema di cui i ragazzi sono portatori, ma dai bisogni effettivi di ciascuno che riguardano tutti gli aspetti della vita. Per risolvere una dipendenza non si può partire solo da essa, visto che si tratta dell’esito di un malessere, ma dalle cause profonde. Ragionare in questi termini permette anche di uscire da un dibattito sterile e ideologico sulle droghe, ma cercare nuove risposte da offrire ai ragazzi.

Va rinnovato il patto educativo, partendo dalla scuola, dalla comunità educante, dando valore e ricerca di senso. Il tema delle dipendenze è, infatti, estremamente complesso e riguarda la sfera umana, che è unica, e i rapporti. Come è indispensabile rimettere mano ai servizi socio-sanitari attraverso la valorizzazione del personale e un investimento in competenze. Il sistema dei servizi deve essere messo nelle condizioni di intercettare i bisogni che sono profondamente cambiati negli ultimi anni.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.huffingtonpost.it/blog/2024/03/13/news/i_giovani_nella_pandemia_delle_dipendenze_investire_sulla_prevenzione-15368110/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)