Il fenomeno del binge drinking
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Bere esclusivamente per sballarsi. In gergo è noto come il fenomeno del binge drinking che dai Paesi anglosassoni è arrivato anche da noi. È sempre più diffuso - soprattutto tra i giovanissimi - il consumo di sostanze alcoliche finalizzato a raggiungere stati di ebbrezza. Ma c'è un altro recente fenomeno che sta preoccupando ancora di più gli operatori sanitari dei servizi che si occupano del problemi legati alle dipendenze da alcol e da droghe: il consumo di alcol insieme alla cocaina. Quella che fino ad alcuni anni fa era la "droga dei ricchi" oggi ha una diffusione larghissima in seguito al crollo dei prezzi. «Sempre più frequentemente - spiega Paolo Cimarosti, medico responsabile del servizio alcologia dell'Ass6 - siamo di fronte a casi di giovani che prima si sballano con l'eroina che li fa andare su di giri, poi magari per abbassare il livello di tensione e di euforia bevono birra o superalcolici».
La cocaina - ma anche l'eroina trasformato in crack per essere fumata - si trova più facilmente di un tempo. E a prezzi più bassi. Tanto che nelle ultime generazioni sta sostituendo l'ecstasy. Con 50 euro - secondo le stime degli studiosi del fenomeno - ci si garantisce una serata tra una "pippata" e l'altra. «Non solo dai giovani - aggiunge il medico - la cocaina è ormai considerata una droga "ricreazionale", si sniffa per passare la serata. E frequentemente si fa il mix con l'alcol. Stiamo verificando che le dipendenze che nascono da questo tipo di situazioni sono quelle più difficili da curare». Ma alcol e droga non scorrono a fiumi solo nel fine settimana. Tra i ragazzi - l'approccio al primo bicchiere avviene ormai a undici o dodici anni - si beve anche per combattere la noia o perché si cerca un aiuto a superare gli ostacoli. C'è un altro campanello d'allarme nella fascia di età delle scuole superiori: ci sono casi di ragazzi che bevono la mattina prima di entrare in classe. «Sono - spiega Cimarosti - "eventi sentinella" cui stiamo prestando molta attenzione poiché sono indicativi di un fenomeno». È per questo che l'Ass6 - oltre al programma anti-alcol della Prefettura, con le forze dell'ordine e gli esercenti Ascom che partirà martedì - collabora strettamente con le scuole: si punta a formare i formatori, cioé a coinvolgere gli insegnanti in progetti di conoscenza e di controllo del fenomeno. «È però importante - conclude il medico dell'Ass6 - coinvolgere anche i genitori. Sul tema delle droghe, venti o trent'anni fa l'allarme sociale e l'attenzione delle famiglie era elevato. Oggi è scesa, anche per questo risale il consumo delle "vecchie" droghe come eroina e cocaina».
LE FESTE - Il consumo di alcol rappresenta spesso il filo conduttore che unisce i giovani nei fine settimana Ubriacarsi diventa la condizioni abituale per dare senso alla sera
INCIDENTI - In Italia ogni giorno otto persone muoiono per guida in stato di ebbrezza. Una media terrificante: tra i 18 e i 24 anni sono circa 2.800 i ragazzi che lasciano la vita sulla strada in seguito a incidenti automobilistici. In quella fascia di età è la prima causa di morte. Complessivamente gli incidenti stradali alcolcorrelati fanno 150 mila feriti e diecimila invalidi all'anno.
Dati agghiaccianti, ai quali vanno aggiunti i morti per droga. «Anche se nella drammaticità - fa osservare il responsabile del servizio alcologia dell'Ass6, Paolo Cimarosti - i morti da alcol fanno meno clamore. Basti pensare che in Italia ci sono 24 mila morti all'anno per cause legate all'alcol, mentre sono circa mille i morti da overdose». Un altro dato fa riflettere: ogni anno si spendono 169 milioni per pubblicizzare bevande alcoliche.