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La vita online dei figli adolescenti: cosa ne sanno i genitori

La vita online dei figli adolescenti: cosa ne sanno i genitori

In Usa un genitore su due non sa cosa fa suo figlio online

Lo dimostra una recente ricerca: la metà degli adulti ammette di non avere idea della vita virtuale dei ragazzi. In Italia gli adolescenti sono più controllati, ma al prezzo di minori competenze digitali
 
enrico forzinetti
 

Per la maggior parte dei genitori la vita online dei figli adolescenti rimane ancora un mistero. L’ultima ricerca che lo dimostra è stata condotta negli Stati Uniti dalla National Cyber Security Alliance, con il finanziamento di Microsoft. I risultati delle indagini su più di 800 ragazzi tra i 13 e i 17 anni e su altrettanti padri e madri fanno emergere chiari segnali di un fenomeno che nello studio è denominato “disconnessione digitale” tra le due generazioni. 

ACCOUNT SEGRETI E PERCEZIONI DIFFERENTI  

Più della metà dei genitori ammette di conoscere molto poco dell’attività virtuale dei propri figli. Non sembra perciò un caso che il 60% degli adolescenti intervistati sostenga di avere un account virtuale senza che il padre e la madre lo sappiano. Ma la cosa che sorprende ancora di più è la scarsa consapevolezza degli stessi adulti: nemmeno un terzo di loro immagina che il proprio figlio possa avere profili virtuali segreti. 

Una percezione del fenomeno che non coincide con la realtà dunque. Come non coincidono neppure le regole che i genitori dicono di aver dettato e quelle a cui i figli sostengono di essere sottoposti. Metà degli adulti risponde di avere chiaramente chiesto ai propri ragazzi di condividere le password dei propri account. Ma sentendo gli adolescenti solo il 16% afferma che i propri genitori abbiano effettivamente imposto quella regola. Allo stesso modo accade per il supporto dato e quello percepito. Due terzi dei padri e delle madri dicono di aver chiesto ai figli di condividere con loro esperienze negative online. Ma soltanto un terzo dei teenagers sostiene di aver ricevuto questo invito da parte dei genitori. 

I RISCHI ONLINE DEGLI ADOLESCENTI EUROPEI  

Fin qui i dati negli Stati Uniti. In Europa la ricerca Eu Kids Online della London School of Economics , aggiornata al 2014, fa notare come in generale gli adolescenti siano più presenti online e allo stesso tempo maggiormente sottoposti a rischi, rispetto a quattro anni prima. Tra questi il pericolo di vedere immagini a sfondo sessuale o di incappare in siti che veicolano messaggi di odio. 

Parallelamente ai rischi corsi online dai ragazzi è aumentato anche l’intervento dei genitori per prevenire o affrontare i problemi. Tra le iniziative più comuni suggerimenti su come utilizzare Internet e la richiesta di farsi raccontare dai ragazzi cosa facciano online. Esistono poi le misure restrittive che riducono i possibili rischi ma che hanno anche un effetto negativo verso le competenze digitali. 

ITALIANI PIÙ SICURI MA CON POCHE COMPETENZE DIGITALI  

Un caso che vale anche per i ragazzi italiani come ha spiegato Giovanna Mascheroni, ricercatrice in Sociologia della Comunicazione e della Cultura all’Università Cattolica di Milano che ha curato lo studio riguardante il nostro paese . Secondo la studiosa gli adolescenti italiani sono sottoposti a meno rischi dei loro coetanei europei proprio perché i genitori impongono maggiori restrizioni. Ma questo porta anche a un minore sviluppo di competenze digitali. 

Allo stesso tempo però molti genitori italiani non sono così consapevoli dei pericoli dell’attività online dei propri figli. L’81% degli adulti non è a conoscenza di messaggi offensivi ricevuti dai ragazzi, mentre due su tre non sanno che gli adolescenti hanno avuto incontri virtuali con persone sconosciute. In entrambi casi i dati sono superiori alla media europea. 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.lastampa.it/2016/09/18/tecnologia/news/in-usa-un-genitore-su-due-non-sa-cosa-fa-suo-figlio-online-fQ2Otabk4Z99kWA0yfGbFN/pagina.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)