Milano: cannabis, spice, psicofarmaci per un 15enne su 5
Droga e ragazzi, Milano doppia la media italiana: cannabis, spice, psicofarmaci per un 15enne su 5
Giù l’età anche dei pusher. La micro criminalità li arruola per strada, i genitori non riescono a cogliere in tempo i segnali di devianza, la didattica da remoto
Episodi di violenza e di droga, protagonisti: i ragazzini. Paiono scenari lontani ma non lo sono: la micro criminalità li arruola per strada, i genitori non riescono a cogliere in tempo i segnali di devianza, la didattica da remoto — simulacro della scuola vera — allontana anche i professori. Davanti all’ultimo fatto estremo (due giovanissimi a Monza hanno ucciso il loro pusher), i dati Espad del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc) offrono una chiave di lettura. «Per i consumi di sostanze lo scarto tra Milano e il resto d’Italia cresce man mano che scende l’età. Con i quindicenni arriviamo ad essere molto sopra la media regionale e nazionale», avverte la studiosa Sabrina Molinaro.
Si stima che su 31 mila quindicenni 5 mila facciano uso frequente di cannabis, 2.300 di psicofarmaci (Rivotril o Xanax), quasi mille di cannabinoidi sintetici (Spice) e oltre 400 di stimolanti (Speed, Smart drugs, Ketamina, Metamfetamine). «In altre periferie d’Europa la rabbia dei ragazzini è su larga scala e ormai è diventata grave problema di ordine pubblico. Milano spesso anticipa tendenze nel bene e nel male ma noi continuiamo a non vederli: ragazzi invisibili finché non esplode il fatto di cronaca — osserva Ciro Cascone, procuratore capo del Tribunale per i minorenni —. Noi adulti dobbiamo insistere, cogliere ogni occasione per prevenire ed educare».
Secondo Mara Gonevi, responsabile dello Spazio Blu, servizio dell’Asst Santi Paolo e Carlo dedicato ai minori che consumano e hanno a carico un procedimento penale, «in questi mesi di lockdown è calato l’abuso di alcol mentre l’uso di sostanze, per forza non legato al contesto sociale, diventa curativo, colma ansie e senso di vuoto». È una crisi di valori, anche: «Sempre più ragazzini spacciano, arruolati per strada da pusher appena più grandi. Abituati ad avere tutto e subito si sballano con più sostanze e davanti alla frustrazione, si trincerano dando la colpa a un altro. Ma quando apri loro la porta piangono come bambini piccoli», sostiene Simone Feder, responsabile settore dipendenze della comunità Casa del giovane e in prima linea al boschetto di Rogoredo. Conferma Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento interaziendale Dipendenze dell’Asst Santi Paolo e Carlo: «Si parlava di bamboccioni, qui siamo di fronte a un fenomeno inverso.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/20_dicembre_06/cannabis-spice-psicofarmaci-li-usa-15enne-cinque-1d3e4c80-3795-11eb-8ee8-3626ca43a0a8.shtml
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)