Nature Communications: social network e meccanismi di ricompensa
Utenti dei social a caccia di like come animali affamati
Studio, agire su meccanismo di ricompensa contro l'abuso
Sui social network si va a caccia di 'like' come animali affamati in cerca di cibo: gli utenti delle piattaforme come Facebook e Instagram, infatti, pubblicano i loro contenuti seguendo strategie mirate a massimizzare i commenti positivi, spinti dallo stesso ancestrale meccanismo della ricompensa che determina comportamenti simili negli animali come i topi. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications dall'Università di Amsterdam in collaborazione con il Karolinska Institute di Stoccolma e le università di Boston e Zurigo.
"I risultati indicano che il coinvolgimento nei social media segue principi basilari di apprendimento per ricompensa che sono trasversali a diverse specie", spiega il neuroscienziato David Amodio, docente presso le università di Amsterdam e New York.
"Questa scoperta ci aiuta a capire perché i social media dominano la vita quotidiana di molte persone e ci fornisce nuovi elementi, derivati dalla ricerca sul meccanismo di ricompensa e sulla dipendenza, per affrontare l'uso problematico di questi strumenti online".
I ricercatori sono giunti a queste conclusioni dopo aver analizzato oltre un milione di post pubblicati da oltre 4.000 utenti di piattaforme social come Instagram.
Hanno così scoperto che le persone seguono strategie volte a massimizzare i commenti positivi, ovvero pubblicano di più quando ricevono molti 'like' mentre pubblicano meno quando cala il gradimento. Modelli computazionali dimostrano che questo comportamento rispecchia i meccanismi di apprendimento per ricompensa che rinforzano certe azioni attraverso un meccanismo di premialità. La molla psicologica è la stessa che spinge i topi in gabbia ad agire su una leva per ottenere cibo, premendola tanto più spesso quanto più cibo riescono a ottenere.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)