338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Stati Uniti: sottostimato il consumo di ecstasy fra i giovani

Stati Uniti: sottostimato il consumo di ecstasy fra i giovani

Stati Uniti: sottostimato il consumo di ecstasy fra i giovani

Fonte: Drug and Alcohol Dependence

Titolo originale e autori: Palamara JJ, Keyesc K, Cleland CM, Underreporting of ecstasy use among high school seniors in the US, Drug and Alcohol Dependence, Available online 6 June 2016.-

Negli Stati Uniti, indagini condotte a livello nazionale rivelano come il consumo di ecstasy / MDMA sembra essere diminuito fra gli adolescenti dal 2001. Uno studio condotto dall’Università di New York rivela invece come tale fenomeno sia sottostimato a causa di una nuova sostanza psicoattiva denominata “Molly” che non viene considerata, da chi la assume, come una variante dell’ecstasy.

I ricercatori hanno esaminato i dati elaborati nell’ambito del progetto “Monitoring the Future”, implementato nel 2014 nelle scuole superiori statunitensi (N: 6250, età media: 18). Su tre domande inerenti l’uso di ecstasy, solo una risulta includere il termine “Molly” nella definizione proposta. Al fine di determinare se l’uso di tale termine sia associato ad una maggiore prevalenza o frequenza d’uso, sono stati presi in considerazioni i dati forniti dagli studenti rispetto all’uso di ecstasy durante l’arco della vita, a 30 giorni e a 12 mesi dal sondaggio.

Dai risultati è emerso come le risposte alla domanda che includeva il termine “Molly” fossero significativamente correlate con una maggiore prevalenza rispetto alle altre domande inerenti l’ecstasy. Analogamente, dallo studio è risultata una correlazione positiva con l’uso durante l’arco della vita (8.0% vs. 5.5%) e a 12 mesi (5.1% vs. 3.6%). Le differenze emerse rispetto alla prevalenza si riferiscono in particolare alle occasioni d’uso, con una concordanza inferiore quando si parla di 1 o 2 volte nella vita.

I ricercatori sottolineano, in conclusione, come sia necessaria una maggiore educazione della popolazione rispetto alle nuove sostanze psicoattive, comprendendo in questa anche i nomi delle sostanze comunemente usati, al fine di riconoscere i potenziali rischi che si stanno correndo, nonché valutare accuratamente la prevalenza dell’uso di tali sostanze.

http://www.dronetplus.it/comunicazioni/res_news.php?id=3242