University of Southern California: liberarsi dalla dipendenza per smartphone e affini
Come liberarsi dalla dipendenza per smartphone e affini
Ci vuole un’azione detox rigorosa e energica. Ma questa volta non ha nulla a che vedere con la nutrizione, bensì con il digitale. Proprio così, perché secondo le ultime stime, saremmo inquinati dalla nostra dipendenza dalla tecnologia e da tutte le sue applicazioni. Facendone spesso un abuso, con l’intento di essere sempre connessi anche quando non vi è stretta necessità. Così da un gruppo di esperti della University of Southern California, negli Stati Uniti arrivano sani consigli per moderare e modulare la nostra relazione con cellulari, app, tablet e ogni altra diavoleria tecnologica.
Le cifre della dipendenza. I numeri sono impressionanti: il bisogno di tecnologia continua ad aumentare. Dal 2000 il numero di ore settimanali dedicato al telefono cellulare è salito in media a quasi 24 ore che fanno in un anno all’incirca 1 o 2 mesi. Tempo sprecato? In parte sì, dicono gli esperti, perché la nostra è spesso una liaison amorosa, motivata dal desiderio di possedere la tecnologia piuttosto che di farne un buon uso, utile e necessario. Dunque, occorre disintossicarsi mettendo in atto alcuni comportamenti che all’inizio potrebbero essere faticosi perché impongono un cambio delle abitudini, ma alla fine benefici per la nostra salute, psico-emotiva soprattutto.
Le mosse digital-detox. Le soluzioni sono tutte di ordine pratico e legate all’autocontollo, non implicano alcun dispendio economico.
- Metti in carica lontano il cellulare. Non a portata di mano, insomma, ma piuttosto in un’altra stanza, in modo da dare un freno all’iperstimolazione indotta dal cellulare a livello mentale. Ovvero a quell’impellente bisogno che porta a controllare costantemente lo schermo per vedere se casualmente ci siamo persi qualche notifica di messaggio. Di norma, quasi mai importante.
- Elimina le app. Almeno dalla homepage del cellulare, soprattutto Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat, ma anche Tinder, le app di incontri, utilizzati pare nel 2017 da una altissima percentuale di single con i rischi ben noti associati a appuntamenti/amicizie in chat o al buio. Cestinare anche Candy Crash, i giochi, le app che fanno fare acquisti on-line, tra cui Amazon e Goupon che secondo le stime, solo nel 2017, sono costate agli utenti 37 miliardi di dollari. Forse è il caso di rivedere i nostri consumi.
- Via dalla scrivania e dalla camera da letto. Sono due luoghi da cui il cellulare dovrebbe essere bandito. Infatti, mentre si lavora, avere il cellulare sott’occhio, dicono gli esperti e in particolare uno studio dell’Università del Texas, Stati Uniti, abbassa il livello di concentrazione e attenzione. La semplice presenza fisica del cellulare, anche se spento, diminuirebbe o altererebbe le nostre capacità cognitive, come a dire che il cervello è simbioticamente impegnato a controllare lo smartphone persino se occupato in altri lavori. E non è dipendenza questa? Peggio ancora se il cellulare è tenuto, come compagno fisso, in camera da letto da dove dovrebbe essere allontanato, insieme al resto della tecnologia. Questo perché le vibrazioni che emanano dalla luce bluastra di tutti i dispositivi influenzano il ritmo sonno-veglia, peggiorando la quantità e la qualità del sonno. Il consiglio è dunque di non tenere i dispositivi sul comodino e di cessare l’uso almeno un’ora prima di andare a letto. E se usate il cellulare per darvi la carica al risveglio, è giunto il momento di acquistare un'”antica” sveglia.
- Un solo device alla volta, per carità! Il multitasking non vale per i dispositivi elettronici. Meglio riservare un rapporto esclusivo con ciascuno di essi, usandone cioè uno alla volta, perché il pluri-utilizzo stressa molto la mente con tutte le implicazioni iper-connesse
- Leggere i libri. Ma che non siano e-book, bensì carta vera, quelli che sanno di colla quando li annusi, in cui i bordi ingialliscono mano a mano che passa il tempo e si impolverano un po’, con le pagine che scrocchiano e non basta un dito per girarle. Vuoi mettere la bellezza?
- Mangiare sano. Che significa nutrirsi di cibo e non di tecnologia. Dunque, non tenere sul tavolo il cellulare durante le pause pranzo e soprattutto in convivialità a casa, la sera. Mentre uno studio del 2013 attesta che il 33 per cento degli adulti non rinuncia ad avere il cellulare o un altro device tra piatto e forchetta. Mah!
- Segui la teoria del 20-20-20. Ovvero prenditi 20 secondi per guardare qualcosa, distante 20 passi ogni 20 minuti per tre volte al giorno. La pratica aiuta a disintossicarsi.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.bergamopost.it/occhi-aperti/liberarsi-dalla-digital-dipendenza/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)