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Clinical Nutrition: la riduzione della massa muscolare è collegata a declino cognitivo e depressione

Clinical Nutrition: la riduzione della massa muscolare è collegata a declino cognitivo e depressione

La riduzione della massa muscolare è collegata a declino cognitivo e depressione

Anziani e quindi più fragili? Non è un imperativo anzi, la fragilità deve essere contrastata con corretti stili di vita. 

Uno studio recentissimo apparso su Clinical Nutrition ha confermato che la perdita di forza muscolare ha un impatto negativo in termini di disabilità, fragilità e mortalità. Ma non solo, esiste una correlazione diretta anche con declino delle facoltà cognitive e demenza. 

La massa muscolare deve essere considerata un ‘tesoretto’ di risparmi da conservare dall’età adulta. 

Meno muscoli non significa solo declino fisico ma anche cognitivo: in un gruppo di persone anziane residenti in comunità sono stati valutati massa muscolare (misurata con un dispositivo di analisi bioelettrica), velocità dell’andatura (speed gait), e forza dell’impugnatura della mano (un semplice esame ‘hand grip’ che si esegue con un apposito strumento).

Dei 330 volontari il 16,1% è risultato affetto da ‘sarcopenia’ che aveva come conseguenze bassi livelli di attività fisica, declino cognitivo lieve e ratei doppi di depressione.

Ma non è tutto: in un momento in cui gli ospedali sono al collasso, il fatto che i pazienti perdono peso sembra l’ultimo dei problemi, mentre non è affatto così. 

Una analisi retrospettiva apparsa su Jama Network Open ha valutato gli outcome del supporto nutrizionale in pazienti ospedalizzati malnutriti, scoprendo che quelli che ricevevano un supporto avevano un tasso di mortalità inferiore e un numero inferiore di ricoveri successivi. 

La perdita di massa muscolare nell’anziano deve essere oggetto di prevenzione e intervento precoce. Uno scarso apporto nutrizionale di proteine porta alla perdita di muscolo e di forza, con una pletora di di conseguenze di chi c’è ancora poca consapevolezza sia nella popolazione generale che nella classe medica. Le persone più fragili (e ora anche i pazienti Covid ricoverati, sperimentano mancanza di appetito. diminuzione dell’introito calorico giornaliero e l’immobilità a letto fa il resto: i muscoli non sollecitati dal movimento vengono degradati dai processi infiammatori. Si spegne la fabbrica dell’organismo che trasforma le proteine in massa muscolare, fenomeno che si verifica in pochissimi giorni. 

L’influenza della valutazione nutrizionale specialmente nei pazienti gravi è dirompente, e fa la differenza tra la vita e la morte. La ricerca di Kaegi-Braun ha analizzato una coorte di 114 mila pazienti ricoverati individuando stadi di malnutrizione in oltre 69mila. 34 mila hanno quindi ricevuto un intervento nutrizionale. 

Nonostante numerosi studi sull’argomento una valutazione nutrizionale delle persone ricoverate non è sempre facile ma gli strumenti non mancano: si tratta di test e questionari per determinare lo status nutrizionale del paziente, uno step fondamentale per prendere poi quelle che sono decisioni cliniche.

I muscoli in questi casi sono veri e propri salvavita, ecco perché i soggetti che mostrano punteggi negativi dovrebbero essere avviati ad un tempestivo counseling nutrizionale per decidere il trattamento più adatto per invertire il processo di perdita di peso e contrastare la sarcopenia.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.huffingtonpost.it/entry/la-riduzione-della-massa-muscolare-e-collegata-a-declino-cognitivo-e-depressione_it_609a3d24e4b063dccea09cc3?utm_hp_ref=it-salute

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)