Dagli Usa allerta su antipsicotico: «Può favorire impulsi incontrollati»
Dagli Usa allerta su antipsicotico: «Può favorire impulsi incontrollati»
L’aripiprazolo è comunemente usato anche in Italia per trattare disturbo bipolare
e schizofrenia, in adulti e adolescenti. C’è la remota possibilità di effetti collaterali indesiderati, legati a gioco d’azzardo compulsivo, sesso, shopping e alimentazione
di Laura Cuppini
Aripiprazolo: è il nome del principio attivo contenuto in un farmaco usato, anche in Italia, per il trattamento di disturbo bipolare, schizofrenia e altre patologie del sistema nervoso centrale. Ora un’allerta pubblicata sul sito della Food and Drug Administration (FDA, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) mette in guardia contro alcuni possibili effetti collaterali causati dall’aripiprazolo. Stimoli compulsivi o incontrollabili come giocare d’azzardo, mangiare, fare sesso o shopping: sono questi i casi descritti in 184 pazienti (di cui 167 americani), adulti e bambini, dal 2002 (quando il principio attivo è stato approvato) a oggi. La stragrande maggioranza delle segnalazioni (164) riguarda il gioco d’azzardo. Non moltissimi, se si pensa che il farmaco, nel solo 2015, è stato prescritto negli Usa a 1,6 milioni di persone. «Anche se i casi di effetti imprevisti sono estremamente rari è essenziale segnalarli - commenta Giancarlo Cerveri, psicoterapeuta e psichiatra del Dipartimento di Neuroscienze dell’Azienda SocioSanitaria Fatebenefratelli e Sacco di Milano -, anche perché il medicinale è utilizzato anche per il trattamento di adolescenti con disturbo bipolare (dai 13 anni) e schizofrenia (dai 15)».
Non blocca l’azione della dopamina
A dire il vero nella scheda tecnica (anche italiana) è già riportato un avviso riguardante la possibile comparsa di gioco d’azzardo compulsivo, ma secondo la FDA la dicitura è insufficiente a descrivere la natura del rischio e andrebbe completata con gli altri possibili effetti sul comportamento (relativi a cibo, sesso e shopping). Dunque l’ente governativo statunitense ha disposto di aggiungere nuove avvertenze sia nella scheda tecnica che nelle indicazioni terapeutiche ad uso dei pazienti per tutti i prodotti a base di aripiprazolo. «Il gioco d’azzardo e gli altri comportamenti compulsivi descritti sono tutti legati all’area del piacere - prosegue Cerveri -. Questo principio attivo infatti, a differenza dei precedenti antipsicotici, è un agonista parziale dopaminergico e non un bloccante. Questo significa che non ferma completamente l’azione della dopamina, che nel sistema nervoso centrale controlla tra le diverse funzioni, anche il meccanismo del piacere, ma anzi - pur risultando efficace sulla sintomatologia del disturbo - ha anche un blando effetto di stimolo dopaminergico. Dunque non spegne la vitalità del paziente, come invece altri farmaci della generazione precedente».
L’importanza della farmacovigilanza
Inoltre l’aripiprazolo, rispetto ad altri composti analoghi, è più sicuro sul fronte metabolico (controllo del peso) ed endocrinologico (produzione di prolattina). Quindi - spiega ancora lo psichiatra - è un principio valido e dagli indubbi vantaggi, anche se è assolutamente necessario tenere alta la guardia sui possibili effetti indesiderati. «La farmacovigilanza è importantissima - dice Cerveri -, ma in Italia siamo ancora indietro, soprattutto per quanto riguarda l’area della Salute Mentale. Deve invece entrare nella pratica comune dei medici la segnalazione di effetti imprevisti che compaiono nei loro pazienti, anche se il nesso di causa con l’assunzione del farmaco dovesse risultare improbabile. È questa l’unica modalità per individuare effetti indesiderati rari e non previsti». C’è infatti la possibilità che la presunta conseguenza indesiderata di un determinato farmaco sia in realtà dovuta a un altro evento o addirittura a un inefficace controllo della malattia che si sta cercando di curare. «Anche i casi descritti dalla FDA potrebbero almeno in parte essere causati dal disturbo preesistente, ma è stato comunque giusto segnalarli ed è anche bene renderli noti a tutti. Tenendo presente che parliamo di un piccolo numero di casi (184 in 14 anni), in confronto a una mole sterminata di prescrizioni».
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/16_maggio_09/dagli-usa-allerta-antipsicotico-puo-favorire-impulsi-incontrollati-3458234e-15f0-11e6-b246-a80944d1fa5b.shtml
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)