Depressione: sconsigliato il consumo di alcol e tabacco
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Le frasi sono ormai nell'uso comune: "sono giù", "sono depresso", "mi sento svuotato". La vita, insieme alle gioie,
somministra anche periodi difficili: un lutto, la perdita del lavoro, un esame importante da rifare, dissapori in famiglia,
un divorzio, la pensione, la menopausa, la perdita della giovinezza, una malattia, tutte evenienze difficili da superare. Di
solito questi episodi durano 4-6 mesi, poi passano e l'umore torna ai livelli di partenza. Ma se in questo periodo se ci si
rivolge al medico, la risposta è spesso una pillola e questo spiega perché da anni la vendita di antidepressivi continui ad
aumentare. L'Agenzia del farmaco segnala che fra il 2000 e il 2009 il consumo di antidepressivi in Italia è aumentato del 76%
. Nulla di strano: gran parte dell'informazione dei medici viene fatta dalle aziende farmaceutiche che hanno tutto l'
interesse a vendere pillole. E anche molta dell'informazione che circola sui mass media, televisione compresa, è condizionata
dalle aziende farmaceutiche. Inoltre la pillola è una risposta facile: il paziente esce dallo studio soddisfatto. Ma non
sempre è la risposta corretta e a volte è addirittura sbagliata e dannosa. Facciamo chiarezza. L'Italia ha un particolare
problema di depressione? No, anzi: l'Italia ha la grande fortuna di avere molte giornate di sole e di luce, e questo previene
gran parte dei casi di depressione. L'incidenza della depressione maggiore infatti è molto inferiore rispetto agli altri
paesi del mondo: il rischio è del 3% contro il 6% della Francia, il 5,3% dell'Olanda e la prevalenza, cioè le persone che
hanno sofferto di una crisi depressiva nell'arco di tutta la vita, è del 10% in Italia contro il 18,8% dell'Olanda, il 21,4%
della Francia, il 14,5% del Belgio. Trasportando queste percentuali in numeri si può dire che 1,8 milioni di Italiani sono in
questo momento depressi e circa 6 milioni ne soffriranno o ne hanno sofferto nell'arco della vita. Si può prevenire la
depressione? Certamente sì: chi sa di avere consanguinei che hanno sofferto di depressione è bene che inizi con la
prevenzione e quindi adotti uno stile di vita regolare: andare a letto sempre alla stessa ora e alzarsi sempre alla stessa
ora; fare molta attività fisica preferibilmente all'aria aperta; avere un'alimentazione prevalentemente vegetale con l'
aggiunta di pesce; una vita sociale ricca sembrano essere tutti fattori di prevenzione. E non fumare e non bere più di 1-2
bicchieri di alcolici (birra e vino) al giorno. Si può risollevare l'umor nero? Certo: stare al sole o sotto lampade che ne
imitino la luce per esempio migliora il tono dell'umore. Anche fare attività fisica regolare: camminare a passo veloce,
pedalare in campagna, fare una partita a calcetto, sciare, meglio se l'attività fisica si svolge all'aria aperta. Praticare
tecniche di rilassamento e ascoltare musica. Questi secondo il Nice, (National Institute of Clinical Excellence Britannico
sono i primi interventi efficaci. Che cosa fare negli adolescenti depressi? Negli adolescenti bisogna fare particolare
attenzione e intervenire soprattutto nella prevenzione. Irregolarità della vita, poche ore di sonno, uso di sostanze d'abuso
(fumo, alcol e altre in genere), vita prevalentemente notturna con scarsa esposizione alla luce e vita sedentaria al computer
o davanti alla televisione possono predisporre alla depressione. Nel caso dei giovani intervenire sullo stile di vita è
particolarmente importante perché su di loro gli antidepressivi aumentano il rischio di suicidio nei primi due mesi di uso
tanto che l'Fda ha richiesto che questo rischio sia particolarmente evidenziato. Che cosa fare se non bastano? Il prestigioso
Nice britannico (National Institute for Health and Clinical Excellence) nelle sue linee guida consiglia la psicoterapia
comportamentale di gruppo. A volte il cattivo umore dipende da come si guarda alla vita. In Italia purtroppo il Servizio
Sanitario Nazionale ha una grave lacuna nel campo delle psicoterapie, lacuna che invece altri servizi sanitari pubblici, come
quello britannico, hanno da tempo colmato. Nel servizio sanitario italiano invece le terapie cognitivo comportamentali sono
poco rappresentate, e questo nonostante uno studio britannico abbia dimostrato che la cifra spesa in 11 anni (1991-2001) in
antidepressivi (pari a 450 milioni di euro) dal sistema sanitario britannico avrebbe consentito di assumere 7700
psicoterapeuti numero sufficiente a fornire 6 sedute di terapia cognitivo comportamentale l'anno (considerate sufficienti!) a
oltre 1,5 milioni di pazienti: terapie prive di effetti collaterali e considerate più efficace e di efficacia più duratura
della terapia farmacologica. Quando la depressione diventa una malattia da curare con i farmaci? Il prestigioso Nice
britannico (National Institute of Clinical Excellence) consiglia di abbinare alla psicoterapia anche i farmaci solo nei casi
di depressione moderata e maggiore, le due forme più grave della depressione. La diagnosi di depressione moderata, secondo il
Dsm-IV, bibbia degli psichiatri americani adottata anche dal Nice, richiede che siano presenti almeno 5 sintomi sui 9 qui
sotto elencati e che la presenza di questi sintomi sia verificata in parecchie sedute:
1. Umore depresso per la maggior parte del giorno quasi ogni giorno
2. Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni
giorno
3. Consistente perdita di peso, in assenza di dieta, o consistente aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell'
appetito quasi ogni giorno
4. Insonnia o eccesso di sonno quasi ogni giorno
5. Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno
6. Affaticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno
7. Autosvalutazione o sentimenti eccessivi o inappropriati di colpa presenti quasi ogni giorno
8. Diminuzione della capacità di pensare e di concentrazione, o difficoltà a prendere decisioni quasi ogni giorno
9. Pensieri ricorrenti di morte, ricorrente ideazione suicida senza elaborazione di piani specifici, oppure un tentativo di
suicidio o l'elaborazione di un piano specifico per commettere suicidio. Questi sintomi devono essere presenti per almeno 2
settimane e ogni sintomo deve essere presente in modo sufficientemente grave per l'intera giornata e tutti i giorni, e questo
nonostante si siano attuati tutti gli interventi non farmacologici. Gli antidepressivi servono? Servono, abbinati alla
psicoterapia comportamentale, nei casi di depressione media e grave. Non servono molto, ma un po' servono, e vale la pena
assumerli solo in questi casi. Uno studio ha analizzato tutti i dati presentati all'Fda (l'agenzia Usa che autorizza i
farmaci) sull'efficacia delle molecole. E ha concluso che la differenza di risultato fra il placebo e gli antidepressivi era
dovuta alla riduzione dell'effetto placebo non all'aumento dell'effetto antidepressivo [12]. Ne' funzionano meglio gli
antidepressivi triciclici. Gli studi non finanziati dall'industria dimostrano infatti che anche questi non hanno più
efficacia del placebo, cioè delle pastiglie che il paziente crede siano una cura, ma di fatto non contengono principi attivi
di un antidepressivo. Quanto impiegano gli antidepressivi prima di essere efficaci? Mediamente gli antidepressivi detti
inibitori del reuptake della serotonina impiegano 15 giorni per cominciare a essere efficaci. Se dopo 2-4 settimane la
situazione non migliora, vuol dire che quell'antidepressivo non è efficace. E bisogna tornare dal medico per verificare se è
il caso di cambiare la molecola o il tipo di antidepressivo. Anche se il farmaco è efficace bisogna comunque verificare con
il medico ogni 2 settimane che tutto proceda al meglio e in quella occasione segnalargli la comparsa di ogni nuovo disturbo.
Pochi infatti parlano degli effetti collaterali degli antidepressivi che pure non sono da sottacere: aumento di peso, calo
del desiderio e dell'erezione, emorragie negli anziani. E questi spiegano perché gli antidepressivi sono da prendere solo se
il rischio giustifica il beneficio. Quando si comincia a stare meglio non bisogna interrompere l'antidepressivo se non con il
consenso del medico. Di solito una terapia non dura meno di 6 mesi e per interromperla bisogna effettuare una dose a scalare
(gradualmente diminuire) per circa 4 settimane, non si deve interrompere improvvisamente. Che cos'è l'agomelatina? È un
antidepressivo autorizzato da poco per la terapia degli episodi di depressione maggiore (quelli veramente gravi). Ema, l'
agenzia europea che autorizza i farmaci, ha precisato che questa molecola ha effetti collaterali più gravi degli altri
antidepressivi, soprattutto a danno del fegato e costa molto di più. Ciò nonostante ha pensato che per i casi di depressione
molto grave, in cui è a rischio la vita del paziente, se gli altri farmaci con meno effetti collaterali non sono efficaci,
allora nel bilancio rischio/beneficio può essere sensato ricorrere a questo farmaco. Anche il Nice britannico sta analizzando
il caso dell'agomelatina solo nei pazienti con depressione grave nel caso in cui gli altri farmaci fossero inefficaci. Cosa
fare quando si è interrotta una terapia e si sta meglio? Bisogna fare prevenzione: avere uno stile di vita regolare