Depressione: è utile analizzare anche il microbioma?
Depressione, anche microbi nell’intestino possono esserne responsabili secondo studio
Aumento di ansia e depressione durante la pandemia
Durante la pandemia di COVID-19 c’è stato un netto aumento delle prescrizioni di farmaci antiansia, di quelli antidepressivi e di quelli per l’insonnia. Come spiega Mahmoud A. Ghannoum, uno degli autori principali dello studio, si è trattato di un aumento che ha dimostrato quanto grande è stato l’effetto, e quanto immediato, della pandemia sulla salute mentale.
Depressione: è utile analizzare anche il microbioma?
Esaminando vari studi passati sulla salute mentale sul collegamento tra l’intestino e il cervello, i ricercatori sono giunti alla conclusione che queste prove suggeriscono che per comprendere diversi dei motivi che possono portare alla depressione bisogna analizzare anche il microbioma, in particolare quello dell’intestino. Gli stessi ricercatori premettono, comunque, che ulteriori ricerche andranno eseguite per comprendere maggiormente questo eventuale collegamento.
Che cos’è il microbioma
Il microbioma è l’insieme di tutti i microrganismi che possono vivere all’interno dei nostri corpi. Con questa parola spesso si intende il microbioma dei batteri che risiedono nei vari tratti dell’intestino e in questo caso si parla di “microbioma intestinale”.
Sono diversi gli studi che hanno dimostrato che esiste, effettivamente, un collegamento tra i microbi che vivono nel nostro intestino e il cervello. Queste due sezioni dei nostri corpi, infatti, comunicano letteralmente tra di loro.
Questa comunicazione avviene bidirezionale mente tramite segnalazioni neurali, percorsi infiammatori e segnalazioni ormonali.
Microbioma può avere effetti di anche sulle emozioni
Alcuni di questi studi, inoltre, hanno dimostrato che il microbioma intestinale può avere un effetto anche sulle nostre emozioni. Non è dunque folle pensare che possa esistere un collegamento tra un aumento di rischio della depressione e modifiche o quantomeno caratteristiche del microbioma intestinale.
Ghannoum rimarca quanto sia difficile, ancora oggi, trattare efficacemente la depressione. Lo stesso scienziato aggiunge: “La ricerca attuale che affronta la diagnosi e il trattamento della depressione e dei disturbi dell’umore è in corso, ma ha bisogno di più tempo per sviluppare le complessità legate al modo in cui trattarli”.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)