Istat: l'incidenza dell'ansia nella popolazione italiana
Ansia: quando si parla di patologia e come comportarsi quando arriva
Secondo il rapporto Istat 2017, gli italiani che soffrono d’ansia sono circa 2 milioni e mezzo e i ricavi delle vendite di ansiolitici arrivano a cifre da capogiro. Insomma, siamo un popolo di ansiosi
L’ansia è un’emozione incredibilmente spiacevole, arriva in tutta la sua potenza e dirige la quotidianità appropriandosi del nostro corpo e della nostra vita.
Si insidia quando siamo al supermercato o dal panettiere, arriva in momenti in cui chiediamo solo tranquillità, impedisce di svolgere le attività lavorative e sociali con la serenità che richiederebbero. Non parliamo poi del momento in cui sono in atto cambiamenti o incontri importanti: in questo caso il livello d’ansia può arrivare a picchi così alti da sfociare in panico vero e proprio.
L’ansia però, per quanto fastidiosa, è un’emozione utile e funzionale. Agisce come un sistema di allarme: c’è un pericolo davanti a noi ed ecco che arriva avvisandoci che qualcosa non va e che quindi è il momento di fare qualcosa, di scegliere come vogliamo agire.
E se il pericolo non c’è? Se davanti a noi è tutto sereno ma noi sentiamo l’ansia che sale? Anche in questo caso il pericolo c’è, eccome. È dentro di voi, è la percezione che avete della situazione o sono conflitti, dinamiche e pensieri che state facendo in merito a qualcosa o qualcuno.
Spesso è molto difficile individuarli, non capiamo perché ci sentiamo irrequieti e abbiamo tutti quei sintomi che ci fanno stare male. La verità è che l’ansia è prepotente, per essere sicura che venga ascoltata si manifesta in modo molto evidente. Tremori interni, respiro affannato, nodo in gola, episodi di tachicardia, senso di allarme, pianti improvvisi, paure ingiustificate, fobie, panico. A questo punto il sistema di allarme è andato in tilt.
(...omissis...)
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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)