La dipendenza nel dolore cronico
La dipendenza nel dolore cronico
Molte persone con condizioni di dolore cronico, compresi alcuni tipi di artrite, ricevono prescrizioni costanti di farmaci antidolorifici.
Le loro condizioni mediche dettano la necessità di tali farmaci come parte del loro piano di trattamento. Eppure, se si presta attenzione alle notizie, le persone che ricevono prescrizioni legittime di tali farmaci vengono annoverate nella categoria degli abusanti.
Dopotutto, questo non dovrebbe sorprendere, se si considera l'epidemia di abuso di oppioidi che si è scatenata nel mondo occidentale. Si sostiene infatti che vi sia un'eccessiva medicalizzazione anche per situazioni non gravi, cioè che non richiedono una prescrizione farmacologica costante.
Ciascuno dei problemi sopra menzionati richiama pertanto una preoccupazione legittima. Tuttavia, attraverso queste operazioni mentali, lo stigma si è allargato anche verso quelle persone affette da dolore cronico che hanno un bisogno legittimo del farmaco per funzionare e avere una certa qualità della vita.
La loro condizione non può essere minimizzata mentre viene affrontata l'urgenza di altre questioni. Questa “stigmatizzazione” è stata largamente diffusa perchè troppe persone non comprendono la differenza tra dipendenza, dipendenza fisica e tolleranza.
Non si possono sfumare le linee tra questi tre fattori se prima non si procede verso una comprensione terminologica.
Cos'è la dipendenza?
L'American Society of Addiction Medicine (ASAM), l'American Academy of Pain Medicine (AAPM) e l'American Pain Society (APS) riconoscono la seguente definizione di dipendenza in relazione all'uso degli oppioidi per il trattamento del dolore cronico:
Cos'è la dipendenza fisica?
L'American Society of Addiction Medicine (ASAM), l'American Academy of Pain Medicine (AAPM) e l'American Pain Society (APS) riconoscono la seguente definizione di dipendenza fisica:
“la dipendenza fisica è uno stato di adattamento che si manifesta con una sindrome da astinenza specifica per classe di farmaco/sostanza che può essere prodotta da brusca cessazione, rapida riduzione della dose, diminuzione del livello ematico del farmaco/sostanza e/o somministrazione di un antagonista.”
Cos'è la tolleranza?
L'American Society of Addiction Medicine (ASAM), l'American Academy of Pain Medicine (AAPM) e l'American Pain Society (APS) riconoscono la seguente definizione di tolleranza:
“la tolleranza è uno stato di adattamento in cui l'esposizione ad un farmaco induce cambiamenti che si traducono in una diminuzione di uno o più effetti del farmaco/sostanza nel tempo”.
Detto questo, la maggior parte degli esperti di medicina del dolore e di dipendenza concorrono sul fatto che i pazienti con dolore cronico trattati a lungo termine con farmaci oppioidi di solito sviluppano una dipendenza fisica, e alcuni di essi svilupperanno la tolleranza.
Tuttavia, di solito, questo gruppo di pazienti non sviluppa una dipendenza. Il rischio effettivo di dipendenza è considerato sconosciuto e non prevedibile, ma è probabilmente correlato a diversi fattori, tra cui la predisposizione genetica.
La dipendenza stessa è una malattia cronica primaria. L'esposizione al farmaco/sostanza è solo uno dei fattori del suo sviluppo.
Infatti, nella maggior parte dei casi, l'esposizione a farmaci/sostanze che possono stimolare il sistema di ricompensa del cervello non basta a produrre una dipendenza.
Caratteristiche e comportamenti tipici
Il controllo alterato, la bramosia e l'uso compulsivo di un farmaco/sostanza, così come l'uso continuato del farmaco/sostanza nonostante le conseguenze fisiche, mentali o sociali negative sono considerati aspetti caratteristici della dipendenza.
Ma può essere un po' più complicato del semplice riconoscimento della presenza di quelle caratteristiche.
Le stesse caratteristiche potrebbero essere correlate ad una riduzione inadeguata del dolore. Un clinico deve quindi essere in grado di esercitare il proprio giudizio e discernere tra la dipendenza ed un'altra causa.
Esistono comportamenti specifici che indicano la possibilità di una dipendenza. Questi comportamenti includono:
mancanza di aderenza al programma di prescrizione farmacologica; assumere più di una dose alla volta; segnalazioni ripetute di farmaci persi o rubati; prescrizioni farmacologiche da più medici; isolamento; utilizzo di farmaci psicoattivi non prescritti; utilizzo di farmaci antidolorifici per sedazione, intossicazione, per aumentare l'energia o abbassare i livelli di ansia; elusione o disinteresse per le opzioni di trattamento non oppiacee.
La dipendenza è chiaramente associata a conseguenze potenzialmente gravi, persino fatali.
D'altra parte, la dipendenza fisica è considerata una risposta normale da parte dell'organismo all'utilizzo cronico o continuato di determinati farmaci/sostanze, e non solo a quelli specifici per il trattamento del dolore cronico.
Ad esempio, la dipendenza fisica può verificarsi con corticosteroidi, antidepressivi, beta-bloccanti e via dicendo.
La tolleranza è invece un po' più complessa da individuare, in quanto può verificarsi per l'effetto desiderato del farmaco, ma avere anche effetti indesiderati.
La dipendenza è principalmente un disturbo comportamentale, sebbene possa sovrapporsi alla dipendenza fisica.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)