Nuove droghe: ostaggi degli antidolorifici
Ostaggi di droghe e antidolorifici
Il proibizionismo ha fallito e la «war on drugs» - la guerra alla droga - lanciata dall’allora presidente degli Usa Richard Nixon, il 17 luglio 1971, si è trasformata in una guerra alle persone e ai consumatori. «Un inaccettabile modo di gestire le droghe che deve avere fine, riformando le politiche e tenendo conto delle evidenze scientifiche. Così si risolverebbe anche l’altro grande dramma di una regolamentazione sbagliata: l’85% della popolazione mondiale non ha accesso ai farmaci per il trattamento del dolore. L’Europa deve assumere un ruolo-chiave nell’intraprendere le riforme».
Nuovi prodotti sintetici
L’appello è stato lanciato durante una sessione plenaria di Esof, lo European Science Open Forum 2018 a Tolosa, in Francia. «Centinaia di milioni di persone nel mondo usano sostanze illecite: per divertimento, per tradizioni e cultura, per alleviare dolori fisici e psichici. L’Onu ha denunciato, nel 2017, un picco (+63%) nella produzione di oppio. E nuove droghe sintetiche sono sintetizzate e immesse nel mercato. Negli Usa, ogni otto minuti, si verifica un decesso per overdose» , osserva Michel Kazatchkine, medico e ricercatore, membro della «Global Commission on Drug Policy». La situazione, secondo Nicholas Clegg, membro dello stesso organismo internazionale e già vice-primo ministro britannico, è un «esempio di collisione tra scienza e politica», dove ad avere il sopravvento sono l’ideologia e la paura («della criminalità, della salute mentale, degli elettori “che non capirebbero”»), le quali - sostiene - condizionano i governanti. Questi, invece di gestire la situazione, si nascondono ipocritamente dietro la favola del «mondo senza droghe».
In realtà questa non è una battaglia nuova. A Esof sono state ricordate le parole di Kofi Annan, ex segretario dell’Onu, contro la tolleranza zero. «Ben 300 milioni di persone usano droghe nel mondo, contribuendo a un mercato illegale di 330 miliardi di dollari l’anno - aveva denunciato nel 2016 -. Il proibizionismo ha avuto scarso impatto. Credo che le droghe abbiano distrutto molte vite, ma le politiche sbagliate dei governi ne hanno distrutte molte di più». E queste hanno finito per favorire le organizzazioni del narcotraffico, mentre la criminalizzazione dei consumatori ha impedito la riabilitazione di tante vittime della tossicodipenenza.
E, anzi, «ha contribuito all’epidemia di Hiv e Hcv nel mondo, dove un consumatore su quattro è Hiv positivo e uno su tre ha l’epatite C», dice Michel Kazatchkine, inviato dell’Onu in materia di Aids per l’Europa dell’Est e l’Asia centrale. «Vorrei che i drogati - ha aggiunto - venissero presi in carico dai servizi sanitari come pazienti e non considerati delinquenti. Nel mondo una persona in carcere su cinque è lì per reati di droga e ogni anno gli arresti sono 1,4 milioni, l’80% dei quali per uso personale. Ciò colpisce le classi più disagiate, ovviamente ai fini di un controllo sociale».
Dalle droghe illegali alle droghe legali il passo, d’altra parte, non è poi così lungo. I farmaci che usiamo continuamente sono droghe: modalità e dosi distinguono l’effetto tossico da quello nocivo. E non è un caso che da alcune classi di sostanze illegali si ricavino anche farmaci («drug», in inglese, significa sia farmaco sia droga, a seconda sia legale o meno) e l’uso può diventare complicato. Anche la ricerca scientifica, poi, è difficile, quando una sostanza è considerata illegale. Significativa la questione degli oppiacei. «Lo sforzo è stato impedire che gli antidolorifici venissero dirottati fuori dall’uso medico - osserva Kazatchkine -. Il sistema internazionale di controllo delle droghe ha creato ostacoli intrinseci all’accesso ai farmaci che servono. È inaccettabile che si muoia nel dolore». Quanto alla crisi degli oppiacei negli Usa, «è iniziata con i medici pagati dalle aziende nel modo più scandaloso affinché li prescrivessero anche nei casi non necessari. I pazienti hanno sviluppato dipendenza, ma il mercato nero sa come adattarsi alla domanda».
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2018/07/30/ADk9YEt-ostaggi_antidolorifici_droghe.shtml
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)