Winter blues o Sad, la depressione invernale: gli scienziati spiegano cos'è, perché e a chi viene
Winter blues o Sad, la depressione invernale: gli scienziati spiegano cos'è, perché e a chi viene
Gli scienziati spiegano il perché molte persone vengono colpite dalla SAD o winter blues, il disordine affettivo stagionale o depressione stagionale. Cos'è, i sintomi, perché viene e chi colpisce
In inglese si chiama SAD, ossia Seasonal Affective Disorder (Disturbo affettivo stagionale) o più familiarmente winter blues, che starebbe per depressione invernale o stagionale. Sono molte le persone che con il clima più freddo, le giornate nebbiose e buie si sentono depresse o comunque con una strana tristezza. In più, a peggiorare le cose pare che ci si metta anche il cambio dell'ora. Ma cos'è questo disturbo, perché viene e chi colpisce? Sempre gli scienziati cercano di dare una risposta. Anzitutto, pare che a essere più colpite dal SAD siano le donne, con una percentuale che sfiora l'80%. Peggio con l'avanzare dell'età.
Un problema non da poco
Qualcuno sarebbe tentato di credere che questo problema sia un qualcosa da poco, che si può risolvere con il classico (e spesso inopportuno) consiglio del tipo: «Dai tirati su», invece per molte persone questo disturbo assume forme molto pesanti, tanto che non sono in grado di lavorare o di vivere normalmente. In sostanza, spiegano gli esperti, il SAD è una forma di depressione che ha sintomi simili ma anche diversi, per cui non è da confondere con la cosiddetta depressione maggiore e, soprattutto, da non sottovalutare pensando che sia qualcosa si più leggero. «Le persone si sentono veramente tristi e stanno altrettanto male come le persone con un grave disordine depressivo – afferma la dott.ssa Brenda McMahon, della facoltà di psichiatria all'università di Copenaghen, come riportato dal The Guardian – Essi spesso hanno episodi depressivi non stagionali, ma il fattore scatenante stagionale è il più comune. Tuttavia è importante ricordare che questa condizione è uno spettro e ci sono molte persone che hanno quello che chiamiamo la sub-sindrome SAD». Secondo gli esperti, sono circa il 10-15% delle persone che soffrono di questa sub-sindrome in autunno e inverno: i sintomi sono quasi gli stesi della depressione clinica, ma non è la stessa malattia. Chi ne soffre si sente più stanco, affaticato, svogliato, senza interessi e in generale triste e apatico.
Un problema evolutivo
Una teoria secondo cui le persone, e specie le donne, sono colpite dalla SAD è che questo ha a che fare con un processo evolutivo. Se l'80% delle donne in età adulta è interessata dalla SAD è perché non seguirebbe più il ciclo naturale delle stagioni che, un tempo, imponeva loro di rallentare i ritmi durante la stagione fredda, per conservare le energie durante l'età riproduttiva. «Dieci mila anni fa, durante l'era glaciale – spiega Robert Levitan, professore presso l'Università di Toronto – questa tendenza biologica a rallentare durante l'inverno è stata utile, specialmente per le donne in età riproduttiva perché la gravidanza richiede molta energia. Ma ora viviamo in una società di 24 ore, in ci si aspetta sia attiva tutto il tempo e questo è una seccatura. Tuttavia, sul perché una piccola percentuale di persone sperimentano questo così gravemente e perché sia completamente disabilitante, non lo sappiamo». Per questo ci sono diversi sistemi biologici ritenuti essere coinvolti, inclusi alcuni dei principali sistemi di neurotrasmettitori nel cervello che sono associati alla motivazione, all'energia e all'organizzazione dei nostri ritmi circadiani nelle 24 ore. «Sappiamo che dopamina e norepinefrina svolgono un ruolo critico in termini di come ci svegliamo la mattina e come stimoliamo il cervello», sottolinea Levitan.
Vi è uno specifico ormone chiamato melatonina, che controlla i nostri cicli di sonno/veglia, che si pensa possa essere possa essere interessato da un ritardo di fase nelle persone con grave SAD, il che significa che l'ormone viene secreto nei momenti sbagliati della giornata. Altra alterazione potrebbe interessare la serotonina, il noto neurotrasmettitore che regola l'ansia, la felicità e l'umore. Questo ormone pare sia modulato direttamente dalla luce, per cui nella stagione in cui c'è meno luce, questo potrebbe essere alterato e, di conseguenza, alterare l'umore. La serotonina potrebbe anche spiegare perché le donne sono tanto più vulnerabili al Sad rispetto agli uomini. «C'è una stretta connessione tra l'estradiolo, il principale ormone sessuale femminile e il trasportatore della serotonina – precisa McMahon – Abbiamo una buona idea che i livelli fluttuanti di estradiolo in determinate fasi, come la pubertà o il postpartum, possono influire sul modo in cui avviene la produzione di serotonina».
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copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
https://www.diariodelweb.it/salute/articolo/?nid=20171030_459891
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)