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News di Alcologia

Niente crisi per le sigarette, nel 2009 due milioni di fumatori in più

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Un italiano su quattro fuma. Dai dati Doxa emerge la ripresa del trend del tabagismo, dopo lo stop impresso dalla legge Sirchia. E il 4% di coloro che avevano smesso negli anni scorsi ha ripreso, mentre è in aumento il fumo tra i giovani


ilsole24 ore.com 27 gennaio 2010

Due milioni di fumatori in più nel corso del 2009 rispetto all'anno precedente. I fumatori sono 13 milioni, 25,4% della popolazione, 7,1 milioni di uomini e 5,9 milioni di donne. In particolare il 57% degli italiani con età compresa tra i 15 e i 24 anni è fumatore.Dai dati Doxa emerge che la ripresa del trend del tabagismo, dopo lo stop impresso dalla legge Sirchia, e' continuato per tutto l'anno scorso. Ma il dato piu' preoccupante e' quello che indica come il 4% di coloro che avevano smesso negli anni scorsi abbia ripreso a fumare, mentre e' in aumento il fumo tra i giovani.I dati sono emersi da un'indagine effettuata dalla Ossfad, Osservatorio fumo alcol e droga, dall'Istituto Superiore di Sanità e dalla Doxa, Istituto per le Ricerche Statistiche e l'analisi dell'Opinione Pubblica presentati stamani in occasione del lancio dell'iniziativa "Chi fuma sta in panchina" dell'Istituto Clinico Humanitas che ha deciso di "scendere in campo" con una campagna di sensibilizzazione "antifumo" che partirà all'inizio di febbraio.Protagonisti e interpreti dell'iniziativa, presentata nella sede del Csi (Centro sportivo italiano) che ha collaborato al progetto insieme ad AstraZeneca e al Comune di Rozzano, sono i giovani, attraverso l'utilizzo di messaggi semplici "Chi non fuma è a colori, il fumo separa" e con l'utilizzo di immagini altrettanto dirette di foto "a fronte", a colori ed in bianco e nero."Per sottolineare la differenza tra la positività di chi non fuma in netto contrasto con chi è invece schiavo della sigaretta - ha spiegato Arnaldo Santoro, responsabile del Dipartimento di Oncologia dell'Istituto Clinico Humanitas -. Un'abitudine dannosa che influisce negativamente sul rapporto con i coetanei, sulle relazioni affettive, sulle prestazioni sportive e perfino sull'aspetto fisico".
A fronte dei dati, secondo i promotori della campagna "è la prevenzione il modo più efficace per contrastare questo fenomeno, spesso alimentato da carenze formative".L'istituo Clinico Humanitas ritiene che "sia dovere di un'Istituzione Sanitaria intervenire per mettere in guardia sulla pericolosità del fumo". Da tempo, presso l'ospedale, è attivo un Centro Antifumo pubblico che, avvalendosi di un team di specialisti composto da oncologi, otorinolaringoiatri, pneumologi e psicologi, propone "un percorso per smettere di fumare"."Noi sappiamo - ha aggiunto Santoro -, attraverso i risultati di un gran numero di studi clinici, che il fumo è una delle cause conclamate per l'insorgenza dei tumori. Bisogna quindi insistere attraverso ogni forma di comunicazione sui danni prodotti dal tabagismo, sottolineando i vantaggi per la salute e per le relazioni di una vita senza fumo".