Obesity day: si pone l'attenzione sui fattori di rischio
Obesity day: si pone l'attenzione sui fattori di rischio
Niente piu' sacrifici, spesso considerati inutili. La soluzione per rimediare ad anni di grandi abbuffate e scarsa attenzione
alla linea alla fine potrebbe anche essere il 'bisturi', ovvero l'intervento chirurgico. A dirlo questa mattina nel corso
della presentazione dell'Obesity day'', che si svolgera' il 10 e 11 ottobre, e' Pierluigi Marini, Direttore dell'Unita'
Operativa Complessa di Chirurgia Endocrina e Bariatrica, Azienda Ospedaliera S.Camillo -Forlanini di Roma, secondo il quale
davanti alla sala operatoria per la chirurgia dell'obesita' si accalca una folla sempre piu' numerosa. ''In sala d'aspetto -
spiega in proposito - ci sono un milione e mezzo di obesi gravi (80% donne) che hanno bisogno del bisturi, una sorta di
esercito. Ma riescono ad entrare solo in 6 mila l'anno, uno su tre in Lombardia (31,7 per cento del totale), che insieme a
Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Sicilia copre oltre l'80 per cento delle operazioni''. Sono le donne in stragrande
maggioranza a chiedere l'intervento operatorio, in prevalenza fra i 30 e i 50 anni. ''Aumenta la richiesta di eliminare i
chilogrammi in piu' fra i giovanissimi che avvertono, nella vita di relazione quotidiana, il disagio di essere grassi -
aggiunge Marini - e poi i modelli davanti ai loro occhi non sono certo di persone con le taglie abbondanti. Un confronto cui
le donne, ma non mancano gli uomini, resistono con grande difficolta'''. Ma per l'esperto ''nonostante la constatazione che i
costi per la collettivita' legati all'obesita' e al sovrappeso sono piu' alti di quelli dovuti a fumo, alcolismo e poverta',
le operazioni di chirurgia bariatrica in Italia sono stazionari da anni, e l'attuale risposta all'obesita' fornita dalle
strutture sanitarie e' inadeguata''.