Un minorenne su cinque beve alcol fuori pasto
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Lo certifica il rapporto frutto del lavoro di 266 esperti di sanità pubblica, presentato questa mattina all'università cattolica di Roma. Il dato conferma un trend fortemente in ascesa, visto che rispetto al 2001 il numero di minorenni che assume alcol è aumentato di ben 5 punti percentuali
Quotidiano Net 3 marzo 2009
Roma, - Il 20,5 per cento dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni consuma alcolici fuori pasto. Lo certifica il Rapporto ‘Osservasalute 2008', frutto del lavoro di 266 esperti di sanità pubblica, presentato questa mattina all'università cattolica di Roma e coordinato dal professor Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene della facoltà di Medicina e Chirurgia. Il dato conferma un trend fortemente in ascesa, visto che rispetto al 2001 il numero di minorenni che assume alcol anche lontano dai pasti è aumentato di ben 5 punti percentuali. In particolare l'uso di aperitivi alcolici tra i ragazzi è salito dal 19,3% al 24,2% e dei super alcolici dal 10,8% al 12,7 dei consumatori under 18. Nonostante ormai siano certificati i danni provocati dal tabacco e il costo delle sigarette sia in continua crescita, sono in aumento i fumatori: dai dati dello scorso anno i fumatori uomini sono aumentati dello 0,5%, arrivando al 28,8% e le donne dello 0,8%, raggiungendo il 17%.In costante diminuzione il numero di italiani che hanno dichiarato di praticare attività sportiva nell'ultimo anno. Dal 20,9% del Rapporto 2007, quest'anno si è scesi al 20,5%: in pratica fa sport ormai solo un italiano su 5. Logica conseguenza del poco movimento è l'aumento di peso dei cittadini italiani, che si confermano sempre più grassi. I cittadini in sovrappeso, in Italia, secondo gli ultimi dati forniti da Osservasalute, sono passati dal 33,5% del 2005 al 35%.Ad avere un'alimentazione poco salutare e molto sregolata sembrano essere soprattutto gli uomini, in sovrappeso nel 43,8 per cento dei casi. La percentuale delle donne "appesantite" è invece del 26,8%. La spiegazione di questi ultimi dati, oltre che nella poca attitudine degli italiani a fare sport, si può anche trovare nel crescente consumo nella popolazione di snack salati: in quattro anni, infatti, si è passati dal 54,6% al 56,8% dei consumatori.